E' la pioggia la grande protagonista della giornata di oggi a Tokyo: l'acqua scesa sulla capitale nipponica fa rinviare il programma, e alla fine saltano i match che vedevano impegnate la Kvitova contro la Keys e la Kuznetsova alla Cirstea, quest'ultimo sospeso sul punteggio di 4-1 in favore della romena nel corso del primo set: si prosegue domani, con le vincitrici chiamate poi a disputare l'incontro di quarti di finale il pomeriggio stesso. Ragazze quindi chiamate agli straordinari, troppo fitto il calendario per recuperare con calma il match. Si è giocato però sul centrale, con gli spettatori paganti che han potuto fare così una scorpacciata di tennis, dalla mattina fino a sera inoltrata. 

Scontro generazionale - Passano il turno tanto la Bouchard quanto la Williams. Le due, divise da ben quattrodici anni di età, si sfideranno domani in un vero e proprio scontro generazionale: prevarrà la classe senza tempo della Venere o il talento sbarazzino e giovane della baby canadese? E' lei che squarcia il cielo di Tokyo, è lei che supera brillantemente l'esame Jankovic, battuta 7-5, 6-2: ringrazia anche Roberta Vinci, in lotta proprio con la serba per la posizione numero dieci del ranking e nella classifica race per l'accesso ai Master di Istanbul. Di fronte troverà una delle regine del Circus, quella Venus Williams che pare aver trovato in Giappone una seconda giovinezza: andata sotto un set con la giovane Halep, maratoneta romena dal buon tennis, la sorellona di Serena riesce dapprima a spuntarla in un set - il secondo - che è il festival del break e del contro-break (7-5) e poi a spuntarla nel terzo set con il punteggio di 6-4 al termine di una battaglia di quasi due ore e mezza. Chi si aspettava un crollo fisico di Venus al cospetto dei 23 anni della Halep è rimasto deluso: la Classe e la Grazia della statunitense sono stati fattori decisivi nel piegare la coriacea tennista romena.
Armonia e grazia sono anche le ricette messe in campo dalla di nuovo castana Agnieszka Radwanska: il suo celebre colpo in accosciata è piacere per gli occhi, il suo tennis di fioretto (senza disdegnare la sciabola quando serve) riconcilia con un tennis femminile ultimamente improntato alla battaglia con le clave. Ci vuole un'ora e venti perché la polacca possa avere la meglio su una buona Cibulkova, che soprattutto nel secondo set tiene testa molto bene alla sua avversaria, rispondendole colpo su colpo, game su game fino al 4 pari e servizio: è questo il momento clou del match, questo il peggior game che la slovacca gioca nella sua partita. Difficile trovare momento peggiore per giocarsi la carta matta, perché il break subìto manda Agnese al servizio per il match: un'occasione troppo ghiotta per la polacca, bisognosa come non mai di risparmiare energie in vista del rush finale. Finisce 6-4, vittoria numero 51 in stagione, la 400 in totale nel circuito WTA; ennesimo quarto di finale in una stagione che le ha già regalato tre tornei, l'ultimo dei quali vinto sabato scorso a Seul. L'anno scorso qui arrivò in finale, sconfitta poi dalla Petrova: per il momento però la numero quattro al mondo deve pensare a domani e alla partita che la attende contro la tedesca Kerber, che nell'ultimo match della giornata è venuta facilmente a capo della Ivanovic con il punteggio di 6-4, 6-2.

Caro fa sul serio - Nelle altre partite disputate oggi, vittorie per Woniacki e Safarova. Sembra fare davvero sul serio la danese, che ha agilmente asfaltato la Rybarikova, nome nuovo del tennis made in slovacchia: inequivocabile il doppio 6-1 con cui la ex numero al mondo si è portata a casa la partita. A testare le ambizioni della bella Caro, che in un'eventuale semifinale è attesa da una fra Kerber e Radwanska, ci penserà la ceca Safarova, brava a battere la sempre imprevedibile Sam Stosur con un doppio 6-4.