Forse il Dio del tennis ha guardato giù, e ci ha messo lo zampino. Avendo già estromesso Roger Federer, si sarà sentito in debito con gli esteti del tennis, i puristi. Perchè questo è Richard Gasquet, un talento che galleggia tra la follia e l'imprevedibilità. Come quella del suo rovescio, troppo bello per essere vero. Non ce ne voglia il malcapitato David Ferrer, splendido ed encomiabile lottatore, che ha recuperato un match che dopo un'ora di gioco sembrava già indirizzato sui binari del francese. Ma Gasquet, dopo un'ora di lezione di tennis, era avanti di due set, 6-3, 6-1. Bocche spalancate sugli spalti, quel Narciso di Richard sta incantando tutti. Lo spagnolo, a fare la parte del vitello grasso da sacrificare, proprio non ci sta.
E allo stesso Gasquet, pare tutto troppo semplice. Fatta la legge, trovato l'inganno. Ferru recupera due set, da buon maratoneta della racchetta. E l'esito sembra inesorabile, con il bel francese ormai rassegnato a farsi da parte. A riportare in soffitta il suo tennis elegante ed incantevole, per lasciare strada ai muscoli dello spagnolo. Ma stasera, c'è in campo un folle, folle Gasquet. E gioca il quinto set che non ti aspetti. Riprende il comando del gioco, ritorna a giocare come nei primi due set. Come se nulla fosse successo, un pisolino, niente di più. E Ferrer capitola, quando l'eroica rimonta sembrava ad un passo dall'essere completata.
Talento immenso e discontinuo, grandissime prestazioni e cocenti delusioni. Mancava da una semifinale Slam da Wimbledon 2007, persa contro Roger Federer. Un francese mancava in semifinale a Flushing Meadows dal 1999, quando Cédric Pioline perse da Todd Martin. E, permettetecelo, era ora.
I precedenti con Ferru erano tutt'altro che confortanti, 8 sconfitte su 9 incontri giocati, e un umiliante 18-2 nel computo totale dei set. Ed anche stasera sembrava sull'orlo del precipizio. Testa di serie numero 9, esponente di un tennis sempre più raro, poco incline alla muscolarità e fortemente votato al ricamo. Dopo averci privato di un potenziale quarto di finale tra Federer e Nadal, questo parziale risarcimento farà felici gli amanti dell'eleganza.
Tornando al match odierno, è stata una maratona di 3 ore e 23 minuti, conclusasi 6-3, 6-1, 4-6, 2-6, 6-3. Un'altra, la seconda in questi US Open per Gasquet, dopo quella vittoriosa del turno scorso contro Milos Raonic. Come detto prima, il francese ha dilapidato due set di vantaggio, resettando un'ora di tennis favoloso e ricadendo nell'oblio di una ennesima possibile sconfitta contro Ferrer. Infatti, nei primi due parziali, non c'è stata storia. Gasquet disegnava il campo e lo spagnolo sarà arrivato più volte nei nostri salotti di casa a recuperare i rovesci del transalpino. Succede poi l'imponderabile, con Richard che perde il servizio a zero in apertura di terzo set, e spiana la strada a David, che in 40' chiude 6-4. Stessa musica nel quarto, battuta strappata ancora a zero, poi altro break. 6-2.
La tenuta fisica del francese sembra seriamente a rischio, e Ferrer già pregusta l'impresa. Ma, dopo la pennichella durata due set, Narciso si risveglia e riprende a pitturare opere d'arte sul campo. Domina il quinto, doma Ferrer. Onore a Ferru, bentornato a Richard.
In semifinale, Gasquet incrocierà le racchette con il vincente tra il rinato Tommy Robredo(chiedete a Fognini) e Rafa Nadal, con quest'ultimo favoritissimo per il passaggio del turno, oltre che per la vittoria finale. Sarà di nuovo uno spagnolo, dunque.
Avanti tutta Quinzi
Nel torneo Juniores, vince come da pronostico l'azzurro Gianluigi Quinzi. Il 17enne di Porto San Giorgio regola il coetaneo satunitense Noah Rubin in due set, 6-3, 6-4. Reduce dal grande successo a Wimbledon, si presenta qui a Flushing Meadows come testa di serie numero 2, deciso a bissare il successo londinesedi Luglio. Con la vittoria odierna, il giovane tennista italiano ha così strappato il biglietto per gli ottavi, in cui sfiderà Brymer.