Nemiche-amiche. Flavia e Roberta coronano il sogno azzurro, innalzano a Flushing Meadows, tempio del tennis, il tricolore. Un quarto di finale tutto nostro, come dodici mesi fa, su un cemento che parla italiano ancora una volta. Otto volte una contro l'altra, Vinci e Pennetta, lungo un equilibrio destinato a spezzarsi nel confronto più importante, quello che proietterebbe la piccola Vinci tra le prime dieci del mondo e per la prima volta in una semifinale di uno Slam, lei, 163 cm di talento, in mezzo alla poderosa potenza delle campionesse di oggi. Importante per la tarantina, forse di più per la brindisina. Dal sud Italia alla conquista dell'America. Giusto un anno dopo quella tremenda operazione, dodici mesi di dubbi e propositi di ritiro, fino alla rinascita definitiva. La nuova Pennetta, più incisiva al servizio, soprattutto più forte di testa, in fiducia, contro la solita Vinci, fatta di varietà e talento, capace negli ottavi di infrangere i sogni di Camila Giorgi, ventunenne d'assalto. Da Ortisei 2003 fino a Parigi 2010, prima ancora bambine, insieme. Insieme sognano in grande, guardando quel meraviglioso tabellone, che parla azzurro come mai.
Il 6-4 6-1 di Indian Wells rappresenta il biglietto da visita con cui Vika Azarenka accoglie Daniela Hantuchova. La ceca, miracolata da un sorteggio piuttosto benevolo, approda ai quarti degli Us Open, al termine di un lungo periodo di appannamento. Difficile possa battere la n.2 del mondo. Sfortunata la bielorussa, costretta, dalle avverse condizioni meteo, al secondo match in due giorni. La maratona con la bella Ivanovic, tornata grande qui, potrebbe aver lasciato qualche scoria nella mente di Vika, spesso in difficoltà e a un passo dalla clamorosa sconfitta. Favorita quindi, ma con riserva.
Si completano anche i quarti in campo maschile. Derby tutto spagnolo tra Tommy Robredo e Rafa Nadal. La testa di serie n.19 viene dal clamoroso exploit contro Roger Federer, ma contro il mancino di Manacor non ha mai vinto. Sei confronti dominati dal n.2 del seeding. Nadal ha concesso il primo set a Kohlschreiber negli ottavi, ma non ha mostrato crepe in un tennis da mesi perfetto. La palla di Robredo, semplice, pulita, non può creare problemi al maiorchino, che punta dritto all'ennesima finale Slam. Più aperto il confronto tra David Ferrer e Richard Gasquet. Il talento contro la continuità. I precedenti direbbero Ferrer, con il transalpino capace di imporsi una sola volta, a Toronto, nel lontano 2008, ma la condizione attuale dei due lascia aperti spiragli d'impresa. Gasquet ha sconfitto Raonic, su una superficie certamente più adatta al bombardiere canadese, mentre Ferrer ha faticato per regolare il serbo Tipsarevic. Confronto aperto rispetto al recente passato.