Wimbledon ormai è solo un lontano ricordo. Quell'erba scivolosa che l'ha tradita sul centrale londinese appartiene alla sfera dei ricordi brutti da dimenticare al più presto. La caduta, l'infortunio, quell'urlo di dolore che aveva pietrificato le anime dei tifosi presenti sulle tribune del Centre Court. Tutto alle spalle. Perchè la Vika Azarenka ammirata dapprima a Cincinnati (vittoria del torneo ai danni proprio di Serena Williams) e poi qui a New York sembra essere tornata la campionessa di inizio stagione, quella capace di vincere l'Australian Open e di battere l'attuale numero al mondo nel torneo WTA di Doha. Certo, tanto la Pfizenmaier (liquidata con un duplice 6-0) quanto la Wozniack (avversaria odierna battuta con il punteggio di 6-3, 6-1 in poco più di un'ora; per lei vittoria numero 20 agli Us Open) sono avversarie separate da una forbice tecnica troppo elevata per poter rappresentare un'insidia alle velleità di vittoria della bielorussa; ma bisogna comunque tenere conto che, appena dopo il forfait forzato al secondo turno dei Championshps, i tempi di recupero di Vika erano un'incognita. E in meno di due mesi eccola qui, in forma e cacofonica come non mai, la cara vecchia urlatrice oltre che picchiatrice implacabile: fortuna vuole che l'assenza di Maria Sharapova/Sugarpova perlomeno risparmi i timpani dei tifosi da eventuali incroci ad alto tasso di decibel.  
Frivolezze a parte, la ex numero uno al mondo si candida prepotentemente per il trono americano e soprattutto si candida come la più autorevole fra le sfidanti di Serenona Williams.Al momento è ancora presto per parlare, perchè da qui alla finale, dove le due potrebbero eventualmente incrociare le racchette, il percorso è lungo e tutto può succedere. Perchè in mezzo il nugolo delle avversarie pericolose è ancora folto: dalla Kvitova alla Radwnaska passando per Slosne Stephens, che già lo scherzetto a Serena lo aveva fatto all'Australian Open, sebbene la Williams avesse l'alibi di una condizone fisica tutt'altro che smagliante. Per saperne di più sulle condizioni di forma di Vika non resta che attendere la sfida con la Cornet: qualche indicazione la darà sicuramente.

Altre partite - Petra che oggi è solo Kvitova e non Maso-Kvitova. Partita chiusa in due set: 6-2, 6-4 il punteggio con cui batte le serba Jovanovski. Ad attenderla troverà l'americana Allison Riske, che si è facilmente sbarazzata di Mona Barthel: la tedesca ha ceduto con il punteggio di 6-4, 6-2; nell'ultimo game si è letteralmente consegnata alla Riske, che ha mantenuto il suo turno di servizio agevolmente a zero. Bene anche Ana Ivanovic: la numero uno di Serbia vince in scioltezza contro la Dulgheru, regolata con un perentorio 6-2, 6-1. Sarà l'ennesima americana, la McHale (che oggi ha regolato in tre set la Svitolina), a provare a sbarrarle la strada verso gli ottavi di finale.