Giornata da numeri uno. Flushing Meadows, il cemento americano, un programma folto, “boicotatto” dalle bizze di un tempo avverso. Accade così che si ritrovano in campo, nella stessa giornata, i rivali di sempre, Roger Federer e Rafa Nadal. Dopo un debutto convincente, cercano conferme. Sul mancino di Manacor pochi dubbi. Montreal e Cincinnati hanno confermato la superiorità netta del maiorchino. Dal rientro post-infortunio al ginocchio, un solo passo falso, a Wimbledon, sull'infida erba, ancora tale nei primi giorni in suolo britannico. Pochi game concessi all'americano Harrison all'esordio qui, all'Us Open. Ora sulla strada di Rafa, il brasiliano Rogerio Dutra Silva. É piaciuto anche Federer nel suo approccio a una superficie amata, perché in grado di regalare velocità e scambi brevi. Non adatta però a un fisico, che corre lungo il filo di labili certezze. La schiena negli ultimi mesi ha tormentato Federer, impedendogli nei tornei sulla terra, disputati prima di trasferirsi negli Stati Uniti, performance all'altezza di una storia grandiosa. Eppure è parso pimpante l'artista svizzero. Ottima rapidità di gambe, reattività, dritto. Soprattutto servizio. L'argentino Carlos Berlocq non dovrebbe rappresentare un problema per un Federer in buona forma. Quindi Rafa e Roger, ancora loro a illuminare un torneo della Slam, per l'elvetico il n.56 (record con Ferreira). Proseguono lungo la strada, in un ipotetico cammino a braccetto, verso l'atteso quarto di finale. Nemesi a confronto, geni a proprio modo, inarrivabili entrambi.
Numeri uno al maschile, fuoriclasse al femminile. La pioggia costringe Serena Williams a posticipare il suo incontro al giovedì. Serena affronterà la kazaka Voskoboeva, cercando di vendicare la sorella Venus, eliminata, al termine di un epica sfida, dalla cinese Zheng. Insieme le sorelle proveranno poi a togliersi soddisfazioni anche in doppio, contro le iberiche Soler-Espinosa- Suarez Navarro. In campo anche la sfidante più accreditata della n.1 Wta. Vika Azarenka, dopo il doppio 6-0 rifilato alla Pfizenmaier, attende la canadese Wozniak.
Anche tanta Italia nella giornata americana. Gioie e dolori ieri al maschile, con Andreas Seppi che ha superato in quattro set il belga Malisse, pronto al ritiro a fine anno, e un disastroso Fognini, in grado di raccogliere solo 5 game, in meno di un'ora e mezzo con lo statunitense Ram, n.128 del mondo. Oggi tocca alle azzurre, da sempre risorsa imprescindibile del tennis tricolore. Cinque le ragazze impegnate a Flushing Meadows. Errani e Pennetta si sfideranno in un derby non così scontato. Flavia è tennista di grande spessore, condizionata da infortuni e malanni. Dopo aver scoperto il baratro della sofferenza, ora fa i conti con un ranking da ricostruire. Le difficoltà di tabelloni complicati, dovuti a una classifica che mal si accoppia col talento della brindisina. Negli ultimi mesi importanti segnali di risveglio. Poche certezze ancora, poca continuità, ma sprazzi di vera Pennetta. Su una superficie, come quella americana, può sfruttare una superiore potenza, rispetto alla piccola Sara, che testa di sere n.4 prova a completare un altro capolavoro. Il forfait della Sharapova ha favorito la Errani, che nella parte bassa del tabellone trova meno difficoltà, ma non certo strada spianata. Una bella sfida quindi, tutta marchiata d'azzurro. Sarà comunque una vittoria. Camila Giorgi affronta la Hsieh, specialista del doppio, brava anche in singolare. Impegno non proibitivo. Più dura per Karin Knapp con la russa Vesnina. Dovrà infine prestare attenzione Roberta Vinci, perché la ceca Safarova non è più tra le prime trenta al mondo, ma resta molto temibile e ha destato buona impressione nel primo match disputato qui.