Houston, 20 settembre 1973. Oltre 30.000 persone assistono alla "Battaglia dei Sessi" tra Billie Jean King, numero due del mondo e alfiere tennistica del movimento di liberazione femminile che segnò il decennio dei Settanta, e Bobby Riggs, allora 55enne ex campione di Wimbledon e US Open, e restano a bocca aperta per l'incredibile risultato: vince la King, in tre set, 6-4, 6-3, 6-3, contro tutti i pronostici che volevano l'uomo, sempre e comunque, superiore alla donna. Anche con venticinque anni in più. Nel tennis come nella società tutta. Ebbene, a quarant'anni esatti dall'evento, oggi annoverato tra i simboli della "rivoluzione sessuale" post-Sessantotto, grazie alla testimonianza di Hal Shaw, 79 anni, allora oscuro assistente istruttore al Palma Ceia Golf Country Club di Tampa,
L'ombra della Mafia - Florida, la storia potrebbe essere riscritta, e il mito smontato. Secondo Shaw, infatti, dietro la sconfitta di Riggs vi sarebbero motivazioni assai più "terrene" dell'ideale femminista: debiti e, soprattutto, l'ombra della mafia italo-americana. All'inizio degli anni '70, mentre lavorava al Palma Ceia Club, Shaw avrebbe assistito ai "preparativi" del risultato predisposti alla presenza di Frank Ragano, storico avvocato della mafia, e dei boss Santo Trafficante (Florida) e Carlos Marcello (New Orleans) come lui stesso racconta in un'intervista al programma "Outside the lines" della Espn: "durante l'incontro a tre Ragano spiegò che Riggs avrebbe prima battuto Margaret Court (allora numero uno del mondo e campionessa di 24 titoli del Grande Slam, record unisex a oggi ineguagliato, cosa che in effetti avvenne nel maggio '73 con un netto 6-2, 6-1) in modo da far pendere i favori del pronostico tutti dalla sua parte e aumentare la quota per il successo della King".
Quanto ai protagonisti diretti della sfida, da sempre oggetto di ironie quando non di aperti sospetti di combine sul risultato, il figlio di Riggs (scomparso nel 1995, in vita negò decisamente di aver perso l'incontro di proposito) non conferma né smentisce, sostenendo vagamente che allora suo padre "avrebbe anche potuto perdere apposta, ma solo per ottenere una rivincita successiva", mentre la King risponde lanciando la pallina dall'altro lato della rete: "Per molti uomini fu uno smacco, il loro ego subì un contraccolpo e allora iniziarono a inventare delle storie". Nella gara dei dubbi, tra quelli sul risultato e quelli altrettanto leciti sulla "memoria improvvisa" di Hal Shaw, si può però dire abbia vinto l'unico fatto degno dei libri di storia (del tennis e non solo), appunto la "Battaglia dei Sessi".