Ci prova Kimiko, ma il tennis femminile di oggi è così: alla fine vince sempre Serena Williams. Eppure la 42enne giapponese gioca, si toglie persino lo sfizio di brekkare Serenona e di farla ballare un po' per il campo con il suo tennis vecchio stampo. Ci prova, finchè il fisico è dalla sua parte, finchè le cannonate dell'americana non la piegano al suo volere in poco più di un'ora: finisce 6-2, 6-0, e la Williams stacca il biglietto per gli ottavi dove lunedì se la vedrà con la tedesca Lisicki.
Cannonate devastanti - Si gioca sul Centrale, con il tetto chiuso. Perchè sul Campo 1, dove il match era inzialmente previsto, Ferrer e il folle Dolgopolov la tirano per le lunghe. Capita quando di mezzo c'è l'ucraino, genio e sregolatezza, capace di fare e disfare con la stessa masochistica facilità. Non è così invece Serena, che focalizza fin da subito l'obiettivo e rimane concentrata dalla prima all'ultima pallina. Dall'altra parte c'è una Date-Krumm che non ha per nulla voglia di passare per vittima sacrificale e, dopo un primo game - servizio Williams - che fa pensare a una mattanza, la nippon organizza le idee e prova a contrastare lo strapotere fisico dell'avversaria. Giocate semplici, da scuola tennis, senza troppi fronzoli o colpi a effetto che la esporrebbero solo alla rabbiosa risposta di Serena, che da par suo quando viene mossa comincia a manifestare qualche difficoltà e pasticcia a rete alcuni 15. Sul 4-1 Concede addirittura il break alla Date, che il game successivo ricambia suo malgrado il favore spianando la strada del primo set alla numero 1 del mondo, che lo conquista in 35 minuti di gioco con il punteggio di 6-2.
Si va al secondo set e bastano i primi scambi per capire come andrà a finire. Serena decide che per Kimiko il tempo della festa è finito, e che è arrivato il momento di prendersi la scena. Anche perchè si sono fatte oltre le nove di sera e non è il caso di tirare troppo alla lunga, seppur nel magnifico scenario del Centre Court per l'occasione in versione indoor. Complice anche il calo fisico dell'avversaria, comunque ammirevole per l'impegno profuso malgrado la tutt'altro che verdissima età, Serenona vola agilmente sul 6-0 in poco meno di mezz'ora e strappa i lbiglietto per gli ottavi di finale. Lunedì troverà al varco la tedesca Lisicki, una che non si fa certo problemi a fare a sciabolate con il tank a stelle e striscie e che in servizio non ha nulla da invidiarle. i problemi per Sabine potrebbero sorgere qualora Serena decida di farla ballare un po', perchè la mobilità non è certo il pezzo forte della numero 2 teutonica, come dimostrato oggi in alcuni frangenti del match poi vinto contro Sam Stosur. Sarà comunque un match interessante, giocato fra due pesi massimi del circuito WTA.
Super Laura - Sul Centre Court è scesa in campo anche la beniamina di casa Laura Robson, che ha vinto una partita dura contro la Erakovic. Un match che per la neozelandese si è messo subito in discesa dopo la vittoria netta per 6-1 nella prima frazione e ancora di più dopo che si era issata fino al 5-4 e match point. Un doppio fallo nel momento sbagliato ha di fatto trasformato una partita fin lì condotta alal perfezione in uno psicodramma in cui la Erakovic è lentamente precipitata, finendo avviluppata dalle spire di una mente che d'improvviso le ha palesato davanti tutti i fantasmi di una sconfitta e le hanno eroso quelle certezze che l'avevano fatta volare fino a un punto dal game,set and match. Si carica invece Laura Robson, che incendia il pubblico inglese: il Centrale di Wibledon sembra il Wembley delle grandi occasioni, pronto a esplodere in un boato a ogni punto della enfant du pays che viene accolto alla stregua di un gol.
E così punto dopo punto, game dopo game, la piccola Laura comincia a picconare il castello della Erakovic, fino ad assestarle un duro colpo infilando un parziale di tre game a zero e chiudendo sul 7-5. A sto punto è palese come andrà a finire la contesa: gasata a mille Laura, svuotata e disorientata Marina, per la quale il terzo set diventa un'autentica via crucis. I due game strappati sul 4-0 servono solo ad allungare l'agonia della neozelandese, che perde la testa e comincia a giocare sullo scambio breve. Non può chiedere di meglio la britannica, che dal canto suo soffre terribilmente i rari momenti di lucidità della Erakovic, allorchè la neozelandese inzia con calma a tessere le trame di scambi più elaborati che mandano fuori giri Laura. Ma ormai il treno per gli ottavi è passato, e l'ultimo posto se lo è accaparrato Laura Robson. Alla Erakovic non resta che tornare a casa a meditare su questa sconfitta, magari con la'iuto di qualche analista che la aiuti a capire il perchè di quel black out in un momento così delicato del match.
Aga avanti tutta - Avanzano anche Agnieszka Radwanska e Na Li. La polacca ci ha dovuto mettere del bello e del buono per piegare la resistenza della coriacea americana Madison Keys. Partita durissima, durata oltre due ore e conclusasi in tre set a favore della polacca numero 4 al mondo, che vince con il punteggio di 7-5, 4-6, 6-3. Fatica anche la cinese, che piega la Zakopalova in tre set (4-6, 6-0, 8-6) e si guadagna la sfida contro Robertina Vinci lunedì. Vincono anche la portoricana Puig (a fatica sulla Birnerova con il punteggio 4-6, 6-3, 6-4) e la estone Kanepi, che piega la statunitense Allison Riske (6-2, 6-3). Avanza anche la Pironkova, che ha battuto la Martic in tre set (6-1, 4-6, 6-2). Domani Wimbledon osserva la sacra domenica di riposo, da lunedì sarà tempo di ottavi di finali: il cerchio inzia a stringersi e il gioco a farsi duro. E' arrivato il momento in cui le vere dure inizino a mostrare le loro carte.