La forza di una Campionessa la si vede nei momenti di maggiore difficoltà, quando il baratro si apre pericolosamente sotto i propri piedi e ormai nulla sembra poter garantire un'ancora di salvezza dal precipizio. E così è stato per Flavia Pennetta, che dopo aver perso nettamente il primo set per 6-0 in meno di venti minuti, sembrava poter fare poco per evitare l'eliminazione per mano della francese Cornet.

Se però da giovani aiuta l'irruenza, invecchiando il poderoso motore turbo lascia il posto a un più pacifico ma affidabilisismo motore diesel: accelerazione lenta ma costante e la certezza matematica che ti ripoterà a destinazione. Così, nel secondo set, quando il motore di Flavia martoriato da mille infortuni e logorato mille battaglie si rimette in moto, per la Cornet iniziano i guai. Perchè, quella che per lei sembrava un'allegra passeggiata di salute con vista sulla Flipkens, comincia a diventare una battaglia durissima, fatta di scambi feroci che si concludono a volte dopo oltre 30 colpi e con un'avversaria di fronte che pare essere stata miracolata da chissà quale divinità. Un film - horror- che la francese aveva già vissuto in prima persona a Parigi, avversaria di allora la Azarenka, che dopo averle ceduto il primo set, ne ha lentamente eroso le certezze fino a costringerla un duro terzo set che la Cornet ha concluso in preda ai crampi.

Troppo brutta per essere vera la Flavia del primo set, troppo splendidamente vera quella delle successive due frazioni, perchè quando c'è da tirare fuori le unghie e lottare su ogni pallina come se fosse quella del non ritorno, Flavia c'è. Anche nei momenti più bui, come quando nel secondo set subisce un parziale dal 5-2 al 5-6 e rischia almeno in un paio di occasioni di prendere la strada verso gli spogliatoi. C'è anche il brivido di un intervento del medico per difficoltà respiratorie, probabilmente dovute alla tensione del difficile frangente. Ma non c'è nulla che possa poter fermare Flavia Pennetta da Brindisi, che torna sul ring e artiglia con grinta e cuore il tie break: è il momento chiave della partita, una roulette dalla quale si esce o vincitori o vinti. Vince Flavia, e pareggia il conto set sull'1-1, con un 7-6 gudagnato in oltre un'ora di gioco; vale a dire tre volte tanto il tempo in cui era scivolato via il primo set. 

Per la battaglia decisiva ciò che conta è ormai la testa: libera quella di Flavia, infestata dai fantasmi quella della povera Alizè, sbattacchiata da una parte all'altra del campo e poi trafitta con irridente crudeltà dalla Pennetta con palle corte su cui la francese non abbozza nemmeno una reazione. E la nostra tennista questa volta non ha nemmeno esitazioni sul 4-2: niente panico, niente break dell'avversaria e niente rimonta. Questa volta Flavia non tradisce e fila via tranquilla sul 6-2 con cui conquista game, set and match.

Vola Laura - Giornata con la pioggia a interrompere il programma più volte. Mentre scriviamo sono in campo Camila Giorgi con la Bartoli e Karin Knapp con la Larcher De Brito, oltre a Petra Kvitova con la Makrova. Fra i risultati di oggi, grande prova di Laura Robson che batte 6-4, 6-1 la Duque Marino per la gioia degli spettatori british che hanno affollato il centrale. Vittorie anche per Kaia Kanepi, che piega la tedesca Kerber al termine di una partita che ha assunto i contorni di uno piscodramma, con la tedesca avanti di un set e a due punti dal match ne ltie break del secondo (5-1), ma capace di sperperare tutto e farsi battere dalla estone a cui riesce ogni colpo, mentre la povera Angelique poco ci mancava che piangesse in campo dal nervoso.

Finisce 3-6, 7-6, 6-3 per la estone. Vittoria anche per la insidiosa spagnoal Suarez Navarro sul talentino Bouchard (7-5, 6-2), per l'americana Riske su baby Radwanska (altra partita durissima in cui le due han fatto a clavate per tre set e conclusasi con il punteggio di 4-6, 6-3, 6-4) e per la Flipkens sulla Dolonc (6-4, 6-2). La Flipkens sará l'avversaria della Pennetta negli ottavi di finale.