Vince Serena Williams, ma niente one woman show come in molti si attendevano. Perchè la Garcia aveva già incrociato racchetta e palline con Serena non più tardi di un paio di settimane orsono in quel di Parigi e ne era uscita con le ossa rotte. Oggi invece pur uscendo ancora una volta sconfitta dallo scontro con l'americana, Caroline ha di che essere felice, togliendosi persino lo sfizio di conservare a zero il suo primo turno di servizio e condurre, seppure per un solo game, la partita. 

Da par suo la Williams non si smentisce e non sembra nemmeno preoccupata da quanto accaduto nelle ultime giornate, con i verdi campi di Wimbledon che han detto veramente male alle sue avversarie più accreditate, cadute una dopo l'altra come foglie d'albero in autunno. Ha smantellato la sua avversaria con le sue armi, un servizio devastante (9 aces e una percentuale di vincenti sulla prima di servizio dell'86%) e una potenza di risposta assolutamente ingiocabile per l'avversaria. Sono autentiche bombe che piegano le braccia alla Garcia, che comunque fa vedere buoni numeri: perchè anche lei mette a segno tre aces e, qualora le entri la prima, diventa una cliente pericolosa capace di creare qualche grattacapo a Serenona; Williams che commette anche qualche errore grossolano, come quando non approfitta della scivolata di Caroline (ennesima caduta in questo tormentato torneo, che però si risolve per fortuna senza conseguenze) e sparacchia malamente fuori a campo spalancato. Ride il pubblico, se la ride la Garcia, non ride Serena, che mette subito a cuccia l'avversaria con una bordata terrificante in servizio che per poco non sfascia la racchetta della francese.

Malgrado la più che buona prestazione della Garcia, la partita non scivola mai dal controllo di Serena Williams, che chiude in due set con il punteggio di 6-3, 6-2 in poco più di un'ora di gioco e si regala un terzo turno che non dovrebbe regalare problemi contro la veterana giapponese Kimiko Date-Krumm, oggi brava a superare in due set la rumena Cadantu.

Li e Stosur avanti - Nelle partite sin qui giocate, avanzano anche la cinese Li e l'australiana Stosur. La prima è autrice di una partita dai toni decisiamente surreali con la rumena Halep, conclusasi in tre set in cui le due giocatrici hanno giocato a corrente alternata: parte forte la cinese, che schianta l'avversaria con il punteggio di 6-2. Halep che appare stanca, alle corde e con la schiena dolorante che la costringe a chiamare in campo la fisioterapista, che probabilmente a fine Wimbledon chiederà un aumento per il super lavoro svolto. Tutt'altra giocatirce la Halep dopo il trattamento, tutt'altra giocatrice ma in negativo la cinese, totalmente in bambola al punto da cedere 6-1 la seconda frazione. Può succedere di tutto nella terza frazione, dove ci si attende battaglia fino all'ultimo punto e invece... la Halep stacca la spina e la Li ringrazia: 6-0 e terzo turno per lei. 

Senza storia invece il match della Stosur (per la gioia della torcida aussie ancora presente sulle tribune a sgolarsi per i loro beniamini), che schianta con un doppio 6-2 la russa Puchkova. Avanti anche la Lisicki (6-3, 6-1), che ringrazia la scellerata Vesnina e la sua conduzione di gara assolutamente suicida e cucita su misura per la tedesca, e la slovacca Cibulkova che asfalta letteralmente la povera spagnola Torro Flor, a cui viene concesso giusto il game della bandiera. nel tardo pomeriggio toccherà alla testa di serie numero 4, la polacca Agnieszka Radwanska che sfiderà la francese Mathilde Johansson.