Clamoroso al Cibali! Così gridò quel 4 giugno 1961 un sorpreso Sandro Ciotti dopo che il Catania sconfisse per 2-0 l'Inter di Helenio Herrera, di fatto privandola dello scudetto. Clamoroso a Wimbledon! Direbbe oggi un Sandro Ciotti dei giorni nostri per commentare la vittoria del semisconosciuto ucraino Stakhovsky a spese di Roger Federer nel secondo turno dei Championship edizione 2013. Una battaglia consumatasi in quattro set tiratissimi, decisi quasi tutti al tie-break o comunque con il ricorso decisivo alla vittoria di sette games. Finisce 6-7, 7-6, 7-5, 7-6 in favore di Stakhovsky, che si qualifica così al terzo turno. Se la gode Murray, che oggi si è liberato facilmente del suo connazionale Lu, e che ora si trova la strada spianata o quasi, visto che dalle sue pati si aggiravano tanto Nadal quanto l'elvetico. Ma visto quanto accaduto oggi, nessuno fra i big può dormire sonni tranquilli, perchè le soprese non sono mancate e probabilmente non mancheranno.
Abdicazione - La giornata surreale di Federer era cominciata con una multa per... suole moleste. Si, perchè i rigidi protocolli (a volte al limite del parossistico) che regolano il Tempio della racchetta prescrivono abbigliamento rigorosamente white, predomintantly white per onor di precisione. Quale fastidio potessero arrecare le pur vistose suole delle scarpe ai guardiani del Tempio rimane per sempre avvolto nel mistero, ma fatto sta che oggi il Re si è presentato sul Centrale con un nuovo paio di calzature tutte rigorosamente bianche. Ma il peggio per Re Roger da Basilea doveva ancora venire, perchè a tradirlo sarebbe stata proprio la sua casa prediletta, quel Centre Court di Wimbledon dove per sette volte aveva sollevato al cielo la coppa del vincitore e che già era pronto per l'Ottava meraviglia, quella che avrebbe consegnato ancora di più lo svizzero alla leggenda del tennis.
Ma tra il dire e il fare c'è di mezzo...Stakhovsky, il Sindacalista dei gicoatori che con Federer aveva avuto a suo tempo qualche discussione circa la scarsa propensione dell'ex Numero 1 al mondo ad aiutare i suoi colleghi meno famosi nelle loro battaglie. Fra i due c'è in mezzo un oceano di oltre 100 posizione del ranking ATP e i pronostici dei bookies inglesi alla vigilia non danno molto scampo all'underdog dell'Est Europa. Il quale però non ha intenzione di fare da sparring partner al blasonato e titolato avversario, che strappa a fatica il primo set solo al Tie Break.
A quel punto si poteva pensare che, piegate le resistenze iniziali, l'Ucraino sarebbe stato docilmente addomesticato, ma il buon Sergey -oggi stratosferico - ha continuato a macinare il suo gioco fatto di serve and volley e tennis d'altri tempi, sempre all'attacco che hanno spesso messo in difficoltà un Roger Federer oggi irriconoscibile. Forse qualcuno lassù, fra gli Dei del tennis, oggi ha deciso di prendersi beffe dei grandi e regalare un po' di notorietà a chi di solito combatte nelle retrovie o nei tornei di minor importanza: ha premiato la Larcher de Brito a spese della Sharapova, ha premiato Stakhovsky, ha premiato Darcis lunedì, anche se ogg il belga giustiziere di Nadali ha fatto le valige, costretto al ritiro da una spalla dolorante.
Avanza Stakhovsky, torna a casa Federer: una caduta dal trono che fa male, forse la fine di un'era. Perchè quell'ottavo titolo, sfumato quest'anno, pare ormai confinato nell'ambito dei Sogni, se non delle chimere. Da domani per Federer probabilmente inzierà la fase più dura, quella dei processi, quella dei plotoni di chi non aspettava altro che un giorno come questo per puntare i fucili e fare fuoco, senza tenere conto che giornate come quelle di oggi sono frutto dei capricci delle divinità tennistiche e che possono capitare a tutti, Campioni compresi. Certo, avrebbero potuto scrivere un altro finale, magari con Re Roger che solleva la sua ottava Coppa e festeggia assieme a tutta la sua splendida famiglia. Ma il destino ha voluto diversamente, il 26 giugno è un giorno che a Re e Regine dice male.
Favola Brown - L'altra storia di oggi viene dalla lontana Giamaica. Perchè Dustin Brown, malgrado risulti di passaporto tedesco e festeggi i suoi punti esultando in teutonico idioma, viene proprio dall'isola caraibica patria del Reggea e dell'uomo più veloce del Mondo, Usain Bolt. E del giamaicano Dustin ne ha tutte le caratteristiche, ivi compresi gli immancabili dreadlocks. E' lui il personaggio del giorno, perchè questo pittoresco ragazzone partito dalle qualificazioni è approdato al terzo turno, dopo aver battuto in una delle partite più divertenti sin qui giocate l'australiano Hewitt. Forse non farà tanta strada (ma mai dire mai, qui tutto può succedere) ma è difficile non fare il tifo per Dreddy e il suo gioco spettacolare, a tratti scriteriato ma tremendamente divertente ed efficace, Dustin che spara servizi con potenza devastante, Dustin che regala colpi al volo da fantascienza e una palla corta in tuffo con cui chiude il primo set e fa crollare le tribune del campo 2; Dustin che non si fa prendere dal panico dopo aver perso il terzo set al tie-break e che chiude facile al quarto, spegnendo gli ardori della rumorosa torcida aussie che ha incitato per tutto il tempo il vecchio leone Hewitt. Un leone saggio che però ha potuto poco contro la follia e la freschezza della gazzella giamaicana, che scappa e vola al terzo turno mentre il vecchio Lleyton non può fare altro che leccarsi le ferite.