Nella giornata delle sorprese e dei ritiri, la notizia arriva dal campo 2, dove a cadere è una testa importante: quella della siberiana Maria Sharapova. Autrice del regicidio è stata una ventenne portoghese, Michelle Larcher De Brito, una che come MaSha è andata in Florida a costruire le sue fortune tennistiche. E infatti, Michelle sul campo è in tutto e per tutto uguale a Maria: stessi colpi da fondo campo, stesse urla, stessi c'mon! a ogni punto vinto. Finisce i ndue set, 6-3, 6-4
Partita nervosa - Quella di oggi non è stata una partita che gli amanti del tennis esteticamente puro potranno di certo apprezzare, con le due giocatrici impegnate a prendersi a clavate da fondo campo accompagnando i loro colpi con un crescendo rossiniano di urla che andavano dal gemito al grugnito. Ma di certo non si può dire che non abbia riservato emozioni e anche un po' di pathos quando, sul finale, la sindrome del braccino del tennista si è impossessata della De Brito, che spreca ben quattro match point e rischia tre break prima che l'errore fatale della siberiana le consegni le chiavi del paradiso, di un terzo turno dove trovare Karin Knapp.
Irriconoscibile la Sharapova di oggi, che finisce anche per le terre in tre occasioni rischiando di rimanere anche lei vittma di questi maledetti campi in erba che han già falcidiato la concorreza: ma aldilà di questi incidenti, la siberiana è apparsa contratta e nervosa e i campanelli d'allarme che erano già suonati contro la Mladenovic lunedì, si sono rivelate essere vere e proprie sirene a cui però Maria non ha potuto o voluto porre rimedio. Perchè se la francese, pur dotata di un tennis brillante e vario, alla fine ha ceduto all'inesperienza, la portoghese l'ha messa sullo stesso piano della Sharapova, senza troppi fronzoli ma puntando al pragmatismo e alla ricerca del punto.
Maria si è fatta prendere dal nervosismo e ha pagato, soprattutto sugli scambi lunghi, affidandosi alla potenza pura senza la dovuta lucidità. Le prova tutte la russa per rientrare in partita, anche a spezzare il ritmo all'avversaria richiedendo l'intervento della fisioterapista con annesso medical timeout ben più lungo dei tre minuti canonici: ma la De Brito non ci casca e al rientro in campo riprende a martellare col servizio, mentre dala canto suo Maria incappa in una serie di doppi falli che non rendono certo onore al suo terzo posto del ranking. Si arriva così al momento clou, con la portoghese che sul 5-4 va a servire per il match, mentre dagli spalti si levano sempre meno convinti i go Maria! di qualche irriducibile sharapoviano che ancora non ha capito che il match è segnato o che perlomeno lo può perdere solo la De Brito. Che infatti, come accennato, soffre non poco la pressione di servire palline così pesanti, sprecando quattro set point e concendendo alla Sharapova tre palle break che, qualora conretizzate, avrebbero molto probabilmente indirizzato diversamente la partita.
Buon per Michelle che Maria era già con la testa o quasi sotto la doccia, e dopo che il dritto della siberiana si infrange in rete, può liberare le sue lacrime di gioia. Lacrime amare invece per la Sharapova, che viene incredibilmente eliminata al secondo turno di questo pazzo Wimbledon che in una sola giornata ha perso tutti o quasi i suoi pezzi da novanta.
Falcidia di big - Oltre a Sharapova e a Vika Azarenka, che ha lasciato via libera alla Pennetta dopo l'infortunio patito lunedì, lasciano l'All England Club anche Caroline Wozniacki e Ana Ivanovic. Sconcertante in particolare la prova della Ivanovic, che cede facilmente le armi di fronte al talentino canadese Bouchard, la quale vince con un doppio 6-3. La serba, sempre più preoccupantemente magra, è apparsa in disarmo di fronte alla bionda Eugenie, campionessa Junior proprio qui l'anno scorso: in particolare nel secondo set, quando sotto di due games, recupera lo svantaggio fino a impattare sul 2 pari ma poi si eclissa totalmente e lascia praticamente via libera all'avversaria. Non molto meglio, ma con l'attenuante di un infortunio alla caviglia patito in una scivolata, la prova della Wozniacki contro la polacca Cetkovska, che le rifila un secco 6-2. La partita vera e propria è durata solo tre games, prima che la danese si infortunasse alla caviglia insaccatasi pericolosamente dopo una scivolata.
Tuttavia l'idea uscita dai primi scambi era quella di un match destinato a prendere comunque la via della Cetkovska, un 'altra che in fatto di infortuni ha, ahilei, una vasta cultura e che per questo motivo è preciptata quasi alla duecentesima posizione del ranking. Passa senza giocare invece Petra Kvitova: la sua avversaria di oggi, la Shvedova, ha infatti dato forfait e per la slovacca (vincitrie qui nel 2010) il terzo turno è assicurato. Petra a sto punto diventa una delle favorite per il torneo, ma visto quanto accaduto oggi nessuna può dormire sonni tranquilli.
Le altre partite - Vince Alizè Cornet (6-3, 6-2 alla Hsieh), che affronterà dopodomani Flavia Pennetta nel terzo turno. Vince anche Sloane Stephens, che suda non poco per venire a capo della tedesca Petkovic (7-6, 2-6, 8-6). Bene anche la portoricana Puig in tre set sulla spagnola Soler Espinosa (6-2, 5-7, 6-4) e l'altra iberica Saurez Navarro (1-6, 6-6, 6-3 alla Lucic)