Novak Djokovic c'è. Non ha sofferto il cambio di superficie, né le due settimane di pausa. Non si è fatto abbattere dall'avversario come qualche suo rivale. Testa bassa e difesa. Testa bassa e attacco. Salta il "banco" Mayer. Il tedesco l'anno scorso aveva ottenuto i quarti di finale, ora il suo Wimbledon è durato poco meno di due ore. Identica situazione vive Robertina Vinci: domina l'impacciata sudafricana Scheepers con la sua enorme classe nonostante la sua pallina viaggi lenta rispetto alla sua giovane avversaria. La tecnica sconfigge ancora i muscoli.

AJDE NOLE- Dejavù Nadal, Dejavù Mayer. L'anno scorso, il tedesco, dotato di una buona tecnica, venne spedito a casa da Djokovic nei quarti di Wimbledon 2012. Ora rieccoli sul Central Court sfidarsi per il primo turno della rassegna 2013. Djokovic alza i ritmi sin dai primi frangenti. E' un vortice di vincenti quello a cui non riesce porre fine Mayer. Il suo serve and volley non scalfisce minimamente i potenti colpi da fondo campo del serbo che sembra andare di fretta. Recuperi straordinari, contro-attacchi, voleé di Mayer. Il primo set è godibile, lo spettacolo c'è ma Djokovic è di un altro pianeta. 6-3 gestito in maniera oculata e ad alto livello. Un segnale per tutti gli altri contendenti al trono inglese. Il secondo set è una bagarre, il serbo cala di rendimento mentre Mayer gioca intelligentemente. Annulla con grande cuore e tecnica le  tante palle break concesse nella seconda frazione, rispedisce al mittente le offensive avversarie.

Il prologo naturale sarebbe il tie-break ma Djokovic si danna nel corso dell'undicesimo break, effettuando un quanto mai utile break, sfruttando anche la sfortuna del tedesco, scivolato nel corso del punto decisivo. Non trema il serbo che chiude la seconda frazione e in pratica il match. Mayer, infatti, molla. C'era sempre stato nel corso dei due set, soprattutto nel secondo aveva mostrato un gioco pari al serbo ma quando dall'altra parte della rete affronti un campione che non molla un centimentro anche nelle situazioni più complicate come ad esempio nell'ottavo gioco quando Djokovic annulla due palle break del tedesco. Un'ora e 58 minuti di buon tennis, se il serbo giocasse con la stessa intensità del primo set potrebbe davvero essere un protagonista importante di questo Slam. Staremo a vedere.

VINCI, cognomen omen - Robertina Vinci, splendida artista della racchetta, debutta magnificamente a Wimbledon, lasciando le briciole alla pericolosa atleta sudafricana Scheepers. La Scheepers è una tennista muscolare, dotata di un ottimo dritto e servizio. Sulle superfici veloci si esprime al meglio ed infatti brekka subito la tarantina al primo game. Sarà un episodio isolato visto che nei successivi 14 games, 12 saranno ad appannaggio della nostra "Pinturicchia" del tennis. Il rovescio in back, il servizio ottimo aiuto nei momenti critici ma soprattutto la sagacia tattica di non accelerare i tempi ma di rallentarli, giocando qualche rovescio in più e vincente in meno, facendo andare su di giri il braccio della tennista africana che annaspa in se stessa, annaspa nella tela disegnata da Robertina. L'esito è scontato: in meno di un'ora il match scivola via leggero sul campo numero 18. Brava Roberta, avanti così.