Anche i ricchi piangono. In questo caso anche i campioni soffrono e piangono. C'è chi come Maria Sharapova, tradita da un eccessivo nervosismo, riesce a riprendersi e a sconfiggere un avversario più temibile di quel che si pensasse (Kristina Mladenovic, francesina classe '93) e c'è chi cede il passo al primo turno, dopo il brutto k.o. dell'anno scorso. Stiamo parlando di Rafael Nadal, vittima del talento di Steve Darcis, belga classe '84 e un rovescio ad una mano che sciorina punti. Un inizio di Championship davvero inaspettato. Questa è la prova che il tennis è uno sport a se, senza regole. Non conta chi sei, conta cosa fai. Non conta il numerino del computer del ranking Atp, conta quello che fai in quel rettangolo.
SHARAPOVA D'ASSALTO - La querelle con Serena Williams sembra aver lasciato qualche strascico all'avvenente russa. Ma sarebbe da stolti non dare merito a Kristina Mladenovic, bionda lungagnona francese che nonostante le lunghe leve ha un'ottima mano capace di farle trovare delle splendide soluzioni. Solida nel servizio, Kristina gioca davvero bene e prende alla sprovvista una Sharapova troppo nervosa. Inizia una battaglia di sguardi poco benevoli fra le due, la russa, quasi sempre dall'aplomb inglese in campo, incomincia ad urlare "come on" ad ogni vincente o errore altrui. La francesina, d'altro canto, risponde con dei pugnetti. Il nervosismo ed il match è sul filo del rasoio. Nessuna delle due vuole cedere.
Poco prima del tie-break il nervosismo abbaglia la Sharapova, che ingaggia una lite con la giudice di sedia per una decisione dubbia. Accettato il responso, la siberiana abbassa i toni e ricomincia a guadagnare la scena punto dopo punto, come on dopo come on. In circa un'ora, il tie-break la vede vincitrice e da lì in poco la partita si mette in discesa anche a causa della stanchezza fisica e mentale della sua giovane avversaria, ancora troppo acerba per queste battaglie ad alto livello. C'è da salvare qualche buona soluzione con il dritto e la carica agonistica che la rendono forte anche quando i match presentono qualche insidia. Onore alla francesina, una scoperta piacevole: la sensazione è che se non fosse incappata nella Sharapova avrebbe fatto sicuramente strada nel tabellone, visto il buon tennis espresso quest'oggi.
TONFO NADAL - Merito di Darcis o demerito Nadal? Inutile fare illazioni, provocazioni: Darcis ha meritato e alla stragrande. Nadal non è apparso il solito cannibale. La superficie è diversa, il suo gioco molto dispendioso, fatto di recuperi e mazzate sul fondo non rende come a Parigi e soprattutto, non avere una partita sull'erba da più di un anno, alla fine pesa. Nadal ha sempre compensato questo handicap tecnico/tattico con la grinta, con una capacità psicologica di leggere le partite e le situazioni da campione. Oggi è mancato anche questo.
Darcis sembra nato per questa superficie: il rovescio fila via che è un piacere, applica sistematicamente il serve and volley nonostante abbia di fronte uno dei migliori tennisti ad effettuare passanti. Ha coraggio da vendere. Non ha paura di scivolare rovinosamente e goffamente, non ha paura di trovarsi di fronte Nadal. Nel tennis, a volte, basta anche questo. E' una sfida tra un tennista ed un altro ma molto spesso è la sfida tra un tennista e sé stesso con le sue ambizioni, i suoi sogni e le sue paure. Oggi al maiorchino è mancato terribilmente il rovescio: instabile, leggero, un "bancomat" per Darcis che ringrazia lautamente. La mancanza di fiducia nel rovescio costringe Nadal a forzare quasi sempre lo scambio con il dritto, ruotando appena può su se stesso per armare uno dei dritti più temibili degli ultimi anni. Il belga, furbescamente ha approfittato anche di questo piccolo vantaggio limitando notevolmente il potenziale dell'ex numero 1 al mondo.
Lo spagnolo soffre terribilmente: avete mai visto per caso, Nadal cedere 3 volte la battuta e offrire 11 palle break all'avversario in un primo turno di uno Slam? Se la matematica e i numeri non sono un opinione, queste statistiche impietose non fanno altro che mettere a nudo la sconfitta del maiorchino. Tuttavia, Darcis, risponde con 53 winner, 13 aces e oltre il 70% di punti vinti sulla prima palla di servizio. Vincere due tie-break di fila contro Nadal è un'altra dimostrazione di forza, soprattutto psicologica del belga. Una vittoria meritata senza se e senza ma. Onore a Steve, per Nadal, una sconfitta ottenuta nella superficie meno amata. Del resto, anche i campioni del passato hanno avuto problemi con qualche Slam in cui per caratteristiche fisiche e tecniche non riuscivano ad adattarsi. E' un peccato, perché la sfida Federer - Nadal ai quarti sarebbe stata da vedere.