E finale anticipata sarà. Novak Djokovic ha centrato la 12esima semifinale consecutiva in un torneo dello Slam e affronterá Nadal per un posto finale. Il serbo ha battuto ai quarti un ottimo Tommy Haas arresosi 6-3 7-6 7-5 dopo aver tenuto testa al n.1 del mondo per l’intera durata del match e mostrando come a 35 anni sia molto più in forma di colleghi più giovani o mediaticamente più quotati.
L’inizio di match preannuncia un pomeriggio divertente e giocato a buon ritmo con entrambi abili a tenere il servizio nei primi sei game. Sul 3-3, il nastro e qualche errore di troppo di Haas porta Nole 15-40. Il tedesco recupera ma ai vantaggi si arrende al primo break di giornata. Il 35enne accusa il colpo e nel nono gioco smarrisce nuovamente il servizio lasciando luce verde a Djokovic nel primo set.
Nella seconda parte di gara, Haas non molla, va più volte sotto di un 15 sulla sua battuta ma recupera e tranne una palla break nel sesto game non corre particolari rischi. Emblematici però sono gli appena due punti concessi in risposta dal serbo che da fondocampo conduce grazie ad una maggiore fisicità. L’epilogo naturale non può che essere il tie-break. Il cambio campo è favorevole 4-2 al tedesco che però sbaglia una voleè e permette al serbo di rientrare. L’occasione è ghiotta e da campione qual è, Djokovic sale 8-6 e porta a casa il punto del 2-0.
I titoli di coda sembrano cominciare a scorrere quando Haas perde il servizio nel terzo game. Tommy però non molla e trova l’immediato contro break. La storia si ripete quando Nole trova un altro break e serve per il match. Haas è però campione vero, annulla un match point e trova il break del 5 pari. La rimonta sembra dietro l’angolo quando il tedesco si conquista ben 3 palle break. Nole però regge l’urto e nel dodicesimo game trova il break del più classico dei 7-5.
Impressionante la prova del serbo al servizio nei primi due set e la solidità da fondo campo. Djokovic ha commentato a fine gara: “E’ stata una buona gara in generale. Sui punti importanti ho giocato alcuni buoni colpi ma potevo fare meglio”. Ha poi proseguito: “Le condizioni erano molto diverse rispetto al centrale. Molto più scivoloso, molto più veloce. Veramente difficile controllare la palla”.