Sono rimaste in quattro e sabato Parigi avrà la sua regina: in corsa per la corona ci sono Serena, pugilessa americana che fin qui ha fatto il bello e il cattivo tempo; Maria, regina uscente, che si prende le sue pause ma alla fine è sempre sul pezzo e in fondo ci arriva comunque; Vika da Minsk, quest'anno rallentata da una caviglia un po' ballerina, ma che non a caso è la numero tre al mondo, perchè quando il gioco si fa duro lei inizia a giocare e a divertirsi. E poi la nostra Sara Errani, che con il cuore e con il suo tennis è arrivata ancora a strappare l'invito per il Gran Ballo. L'anno scorso fu finale, dove fu battuta da Maria Sharapova in due set, quest'anno fra lei e la Partitissima di sabato che assegna la Coppa Suzanne Lenglen , c'è un muro chiamato Serena Williams.

Errani/Williams - La Pugilessa contro la Puffetta Guerriera; Davide contro Golia; la Gigantessa contro la Bambina, che poi tanto bambina non è. Mettetela come volete, ma la sfida che domani attende la nostra Sara Errani è sulla carta di quelle impossibili: la Serena WIlliams che da 27 partite di fila strapazza tutte le avversarie che incrociano con lei racchette e palline giallo fluo, è al momento inavvicinabile. Tuttavia la Romagnola dei Miracoli è pronta per questa ennesima sfida, pronta a sovvertire pronostici e quote dei bookies che vedono già Serena Williams in finale: perchè la Storia insegna che Davide può battere Golia, perchè la bellezza dello sport sta nel fatto che spesso la matematica non trova residenza, perchè l'underdog può battere il favorito della vigilia, perchè - in fin dei conti - tutto può succedere e se ci fosse anche un minimo pertugio in cui infilarsi per imboccare il sentiero della gloria, bisogna farlo con tutta la forza e il coraggio di cui si dispone. E Sara di coraggio e di cuore ne ha da vendere, la battaglia non la spaventa anzi, più questa si fa dura, più lei si trova a suo agio.
Certo la differenza fra le due, soprattutto a livello fisico e di potenza è notevole, e le bombe che Serenona tira da fondo campo non aiutano il gioco di smorzate e variazioni che Sara ha messo in pratica con profitto nelle partite precedenti. Anche sul servizio la sifda appare sbilanciata nettamente a favore dell'americana, che ha messo a segno una quantità incredibile di aces, spesso servendo a velocità che nulla hanno da invidiare ai colleghi maschi. Da ultimo, se si dà un'occhiata ai precedenti sin qui disputati, il conto è di cinque sconfitte in altrettanti incroci. Il più recente, e proprio sulla terra rossa, è avvenuto al torneo di Madrid: è finito 7-5, 6-2. Segno che comunque Sara può lottare alla pari con la fuoriclasse made in USA, la quale - per la legge dei grandi numeri - dovrà prima o poi anche incappare nella fisiologica giornata storica. Chi lo sa che possa essere oggi il giorno giusto. E poi, siamo certi, che il pubblico francese farà il tifo per lei, per la piccola Sarà Erranì: perchè la romagnola ha conquistato i transalpini con il suo gioco, perchè un popolo che tifava per Poulidor quando Anquetil dominava in lungo e in largo il Tour de France, non può che simpatizzare per l'underdog che proverà a dare l'assalto al regno della dominatrice del tennis femminile.

Sharapova /Azarenka - Prima di loro però scenderanno in campo le due ragazze dell'est. Maria e Victoria, che oggi hanno battuto rispettivamente Jankovic e Kirilenko, daranno vita a una sfida da urlo - è il caso di dirlo, vista l'attitudine non poco fastidiosa agli urletti di entrambe le bionde tenniste - fra due giocatrici che han fatto del bombardamento da fondo campo il loro stile di gioco. Sono dodici i precedenti fra le due, con un bilancio che pende a favore della bielorussa, vincitrice in sette occasioni contro le cinque dell'avversaria. A livello di slam, le due si sono incontrate due volte, e in entrambi i casi ha avuto la meglio la Azarenka: è accaduto nel 2012, con Vika che ha avuto la meglio su Masha tanto nella finale degli Australian Open (6-3, 6-0) quanto nella semifinale degli Us Open (3-6, 6-2, 6-4). Se andiamo a vedere i precedenti sulla terra rossa, qui le statistiche sorridono a MaSha: due vittorie in altrettanti incroci, a Roma nel 2011 (con Vika che alza bandiera bianca dopo aver vinto il primo set e sotto di 3-0 nel secondo) e a Stoccarda nel 2012 (6-1, 6-4). Domani tutto però sarà uguale a zero, perchè nello sport è così: a ogni incrocio le chiacchiere e le statistiche stanno a zero. La parola passa al quel rettangolo di terra rossa dove le quattro gladiatrici sono pronte alla battaglia. E al segnale del giudice di sedia, si scateni l'inferno.