L'Italia si coccola Sara Errani, Francesca Schiavone e Robertina Vinci, che vincono le loro parite e avanzano nel torneo. La Schiavone lotta su ogni palla e alla fine viene a capo di Kirsten Flipkens, Sara doma e a tratti domina la tedesca Lisicki, soffre Roberta contro coriacea ceca Cetkovska.

Il ruggito della leonessa - Turno non facile per la Schiavone: sulla sua strada quella Kirsten Flipkens che ha già sbarrato la strada a Flavia Pennetta nel turno precedente. La milanese, che se pesca le giuste motivazioni sa essere irresistibile, parte subito forte e impallina la belga con un netto 6-1 in poco più di mezz'ora di gioco. Nel secondo set è la belga a portare a casa il bottino, impattando il conto set con il punteggio di 6-4 in 49 minuti. Si va al terzo e decisivo set: qui games si fanno intensi, combattuti, a tratti logoranti, fatti di scambi lunghi e spesso conclusi con colpi funambolici: tutta l'essenza del tennis è racchiusa in questo set, giocato sempre sul filo di un equilibrio psicologico fragilissimo, con il baratro della sconfitta pronto ad aprirsi sotto i piedi della prima a commettere un errore.

E ne commette tanti Francesca, anche nei delicati momenti in cui basterebbe un punto per chiudere la partita: dal possibile match point sul 5-2 si arriva al contro-break del 5-3, con il serio rischio che la partita possa prendere le pieghe di uno psicodramma e allungarsi oltremisura. Nel game successivo però è brava Francesca a riprendere il controllo e strappare il servizio all'avversaria per il 6-3 che chiude ogni discorso. Per la tennista milanese ora c'è l'ostacolo chiamato Bartoli: una partita e un contesto che rievocano bei ricordi nella mente di Francesca e di tutti i tifosi italiani, perchè fu proprio con un doppio 6-3 inflitto alla francese che la leonessa si garantì il pass per la sua seconda finale consecutiva sulla terra rossa di Parigi, anche se con Li Na il finale fu purtroppo diverso da quello dell'anno precedente.

Certo domani sarà un'altra storia, perchè ogni partita fa storia a sè ed è dura poter fare un pronostico sull'esito del match: la Bartoli, che pure ha giocato oggi il suo secondo turno, ha faticato anche lei e non poco per piegare la colombiana Duque-Marino, in un match durato oltre due ore. Inoltre, la francese è alle prese con problemi fisici, soprattutto alla caviglia destra infortunata a Madrid, ed è sembrata ulteriormente appesantita, lei che non può certo menare vanto di una corporatura filiforme: fattori che potrebbero favorire Francesca e il suo gioco variato, perchè far muovere Marion significa infatti ridurre drasticamente la portata e la pericolosità delle sue bordate da fondocampo. La francese è però sempre un'avversaria da prendere con le molle, perchè gioca in casa e perchè quel modo così anticonvenzionale, diciamo pure naif, di stare in campo può far saltare facilmente i nervi alle avversarie: difficile rimanere calmi con una tarantolata che non sta ferma un secondo e che agita impunemente in facciail pugnetto in segno di vittoria dopo ogni punto conquistato.

Super Saretta - Bastano poco più di cinquanta minuti a Sara Errani per avere ragione di una Lisicki fin troppo remissiva nel primo set e tardiva nel suo risveglio, poichè si ricorda di chiudere il recinto quando ormai tutti i buoi sono scappati dalla stalla. Irriconoscibile Sabine, perchè una giocatrice del suo livello difficilmente perde un set in meno di venti minuti e senza lottare come ha fatto lei. Incredibile la storia del quinto game: Sabine al servizio e avanti di 40-0 che va in tilt e in men che non si dica concede alla nostra la palla break per il 5-0. Sarebbe però ingeneroso verso la romagnola ridurre il suo trionfale primo set alla semplice assenza dal campo della Lisicki: perchè se la tedesca rimane con la testa negli spogliatoi, la nostra tennista è invece sempre sul pezzo, con il suo campionario di smorzate e colpi variegati che in breve tempo fanno un sol boccone di Sabine. Nel secondo set, durato invece una cinquantina di minuti, si vede un po' di partita: la tedesca si ribella all'idea di essere una sparring partner e conquista il suo primo game in apertura di match, mantenendo il servizio.

Quindi è il momento di Sara, che prima impatta e poi brekka la tedesca, costruendo la basi della vittoria, che alla fine centra senza però farsi mancare il suo solito momento in cui si complica la vita: succede sul 5-2, quindi le palle del match si trasformano in game per la Lisicki, che trova un minimo di corrente per portarsi anche sul 5-4. Alla seconda occasione per chiudere però la romagnola non si fa pregare ed elimina la tedesca, la quale abbandona il campo fra gli applausi dello sportivo pubblico di Parigi e si ferma a firmare loro qualche autografo. A Sara invece non resta che attendere la sfida fra la portoricana Puig e la spagnola Suarez Navarro per conoscere la sua avversaria degli ottavi di finale.

Mission impossible - In serata Roberta Vinci ha avuto la meglio, non senza difficoltà, sulla ceca Petra Cetkovska e si regala un ottavo di finale di lusso contro Serena Williams: un sogno o, molto più probabilmente, una mission impossible, ma comunque una grande soddisfazione per la nostra tennista. La vittoria di oggi però è stata tutt'altro che semplice, sebbene il veloce 6-1 iniziale avesse lascito presagire a una salutare passeggiata per Rberta. Ma la connazionale e omonima della Kvitova non ha alcuna idea di mollare subito il pass per gli ottavi alla brindisina, e nel secondo set mette il turbo, volando addirittura sul 5-0: Roberta si sveglia tardi, mette in carniere due games ma non riesce ad evitare la roulette del terzo set. Un terzo set che si mette subito bene per la nostra tennista, che brekka e poi conferma per il 2-0 che indirizza le sorti della partita verso la vittoria finale, che arriva infatti con il punteggio di 6-2 in 38 minuti: stesso punteggio e medesima durata del set precedente, ma fotunatamente per noi a punteggio invertito. In totale il match è durato oltre un'ora e quaranta minuti, ma alla fine quello che conta è che Roberta possa raggiungere l'amica Errani agli ottavi di finale, in attesa che domani anche Francesca Schiavone possa raggiungere le compagne, piazzando così tre italiane fra le prime sedici giocatrici di questo Roland Garros.