Dopo le fatiche di Nadal e Tsonga, l'impresa di Fognini, arriva Novak Djokovic. Ed è un assolo. Lampi di arte tennistica sparsi in due set dominati in lungo e in largo. Nieminen, adottato dal pubblico, ci prova, soprattutto nel primo set, ma, quando Nole è questo, non c'è niente da fare. Non è ammesso diritto di replica. Migliora la caviglia e passano le paure. Non concede un set, come con Youzhny e Monaco. Non concede nulla. Vince e stavolta convince. Ora Fognini. Occhio al talento azzurro, che ha fatto fuori prima Berdych e poi Gasquet, non due qualsiasi, anche se sulla terra rossa meno insidiosi. Poi forse Nadal. Per interrompere il dominio spagnolo. A meno che non ci pensi Tsonga a far prima uno scherzetto al re di Montecarlo.

 

Avrà sorriso Nole Djokovic nel vedere l'infinita battaglia tra Jarkko Nieminen e Juan Martin Del Potro. Curando la malconcia caviglia, vedendo quei due battersi all'ultimo colpo, stremati dalla fatica, al tie-break del terzo, e pensando al suo quarto, proprio contro il vincente di quell'incontro, meno di ventiquattro ore dopo, certamente avrà gradito quell'incredibile protrarsi di colpi di scena. Vincente, ma non sempre di livello nelle due sfide contro Youzhny e Monaco, il n.1 Atp deve vedersela col trentunenne finlandese, uomo in missione, che dopo aver represso le ambizioni del bombardiere canadese Raonic, nostro giustiziere in Davis, ha appunto stroncato un altro gigante del circuito, l'argentino Del Potro. I precedenti dicono ovviamente Nole, alla sua quarantatreesima partecipazione in un quarto di finale di un Master 1000, così come lo dicono i numeri di Nieminen, capace di battere un top five una sola volta in trentatré precedenti. Quel top five però era proprio il serbo. Sidney 2009.

 

Inizio subito ad alto livello. Nole si procura 4 palle break, splendidamente annullate da Jarkko che prima sfodera un rovescio, che suscita ammirazione anche nel fuoriclasse serbo, e poi un dritto lungolinea di notevole bellezza. Game lunghissimo vinto dal finlandese. Djokovic accusa il colpo e subisce il break a zero. 2-0 Nieminen in avvio. Si pensa al solito inizo sornione del leader mondiale, ma pronta arriva la reazione. Subito 2-2. Sotto 4-3, sale in cattedra il n.1 del ranking, che segna un parziale di 8 punti a 2, strappa il turno di battuta al rivale e vola avanti 5-4, con la possibilità di chiudere il set. Il primo set point è annullato da una gran risposta del giustiziere di Del Potro, ma sul secondo arriva il punto decisivo. 6-4 Djokovic.

 

Non si ferma la marcia di Nole. Break anche in apertura di secondo parziale. Quattro game di fila. E sensazione che il match viaggi verso un veloce epilogo. Un buon Nieminen sembra costretto a cedere di fronte allo strapotere del campionissimo di Belgrado. Difficile reggere questo ritmo e questo livello. Di colpo arriva anche un briciolo di stanchezza, emergono scorie dei giorni precedenti e il punteggio impietoso recita 3-0 Djokovic. Qui un leggero passaggio a vuoto, con il serbo che sparacchia male col rovescio e consente al finnico di accorciare. Solo un attimo, perché poi è tempo di alzarsi in piedi. Dopo un durissimo scambio, Nole trova una smorzata a uscire che lascia basito Nieminen e entusiasma il pubblico francese. Firma d'autore. 4-1. Nuovamente doppio break di vantaggio. La prima occasione di chiudere la contesa sfuma, perché il serbo sbaglia qualcosa, mentre Jarkko non molla niente. Questione di pochi minuti. Arriva subito dopo il 6-3 definitivo.