La Formula 1 dà, la Formula 1 toglie. Sembra una frase fatta, ma la Russia ci consegna una Mercedes che rimane imbattuta nel suo feudo. Di contro, una Ferrari che continua la sua sfortuna e il suo conto lo paga salato anche questa volta. La vittoria va ad Hamilton: una vittoria non meritata, fatta di astuzia e di una strategia in partenza con gomma gialla che ha premiato. La pole era di Charles alla sua sesta prima casella e quarta consecutiva, ma Lewis partiva secondo dopo un ultimo giro che aveva tolto la seconda casella a Vettel. Una Ferrari che decide di partire con la gomma rossa entrambe e Mercedes a gialla nelle due monoposto: parte benissimo la Ferrari con LeClerc che mantiene il comando e Vettel che approfitta di una partenza non bellissima un po pattinata di Hamilton. Vettel bravissimo a superare Charles subito e a mettersi in testa: safety car al primo giro per un muro di Grosjean, ma non influisce nulla. Ferrari ne ha di più e lo dimostra nella gara e nei giri veloci. Hamilton via radio ammette la supremazia della Rossa, pit stop di LeClerc perfetto, mentre pessimo quello di Vettel. Il tedesco esce dalla pit lane e la macchina si spegne poco dopo con Charles dietro ad Hamilton in netta difficoltà. Problema del motore ibrido per il tedesco in rosso e Virtual safety car che mette nei guai LeClerc che perde ancora. Safety Car reale che entra per il muro di una Williams, quella di Kubica, Charles non rientra ai box e prova a tenere. Rientra poi per cambiare la gomma in quella rossa, ma Bottas riesce nell'undercut e mette LeClerc terzo. Doppietta Mercedes nata da una Ferrari che ha sbagliato approccio alla gara, errore di strategia di LeClerc e rottura di Sebastian che ha favorito, in maniera involontaria, la Mercedes in una doppietta che avvicina Lewis al Mondiale e ai record di Schumi e da alla Mercedes il titolo costruttori. Quarto un positivo Verstappen: l'olandese si gode lo spettacolo davanti e non mette mai paura a LeClerc, terzo per la cronaca. Quinto Albon: se il pilota giovane vuole dimostrare la sua classe e, magari, confermare il suo essere gregario di Verstappen lo fa nel modo giusto superando Sainz, sesto poto per lui, e dimostrando di saper guidare e di rimontare una gara partita dai box. Settimo Perez con una Racing Point in versione positiva, mentre ottavo Norris. Nono Magnussen che mette la Haas in top ten dopo un weekend partito male per Grosjean e il contatto al primo giro del francese, costretto al ritiro. Decimo Hulkenberg che salva la Renault e Ricciardo costretto al ritiro. La Formula 1 comunque ha dimostrato di essere viva, la Francia e la sua noia sono solo lontano ricordo in una stagione, la prossima, che potrebbe davvero regalare qualcosa di nuovo e diverso in casa Ferrari.