Se lo scorso anno la Mercedes aveva alzato dubbi sulla RedBull come quelli che furono alzati su di loro quando favorivano Hamilton su Bottas, oggi ne abbiamo solo avuto conferme. Vince Verstappen una gara che non meritava, il motore di Charles LeClerc si rompe per la prima volta in stagione quando dominava la gara e la RedBull era anonima e la casa austriaca ne approfitta.
Al resto pensa il buon Horner: Perez primo che fa tutto il lavoro sporco e che alla fine lascia la strada a Max per ordini di scuderia e il messicano chiude secondo. Ennesima dimostrazione di un gioco sporco e codardo di RedBull non nuova a queste dinamiche. Terzo un ottimo Russell vero MVP di giornata e unico che ha mostrato cosa vuol dire gareggiare davvero per una Mercedes che torna a fare paura.
Quarto Sainz, autore di una rimonta pazzesca dopo un testacoda che sembrava gli potesse costare parecchio. Quinto un feroce e martellante Hamilton: il pilota inglese prima voleva ritirarsi dopo un contatto con Magnussen al primo giro, poi martella e rimette in piedi la sua gara.
Sesto un ottimo Bottas che si conferma un pilota davvero speciale e mai banale. Settimo Ocon per una Alpine da rivedere, ma che trova conforto nel nono posto di Alonso che partiva ultimo. Ottavo un Norris malato e a mezzo servizio che batte Ricciardo e, con il gioco del se fosse stato bene, avrebbe potuto dire la sua. Decimo Tsunoda per una Alpha Tauri che mostra ancora incertezze.
Da segnalare un problema importante di DRS per Verstappen lungo tutta la gara che ha contribuito a renderlo sconfitto nei duelli con Russell nella prima parte di gara e nervoso via radio.