Una notizia che colpisce tutti gli appassionati dei motori e che dispiace davvero: è morto Lauda a 70 anni. Pilota leggendario, è salito tristemente agli onori della cronaca per l'incidente del 1976, dove ha quasi rischiato di perdere la vita in un incendio in pista della sua monoposto. Nel 2018 aveva subito un trapianto di polmoni, uscendone al meglio. E' morto pacificamente in una clinica svizzera con l'affetto dei suoi cari, dove era stato portato per dei problemi ai reni.
Nato nel 1949, campione del mondo 1975 e 1977 con la Ferrari e nel 1984 con la McLaren. Ha fondato due compagnie aeree, dal 2012 era presidente della Mercedes e adorava godersi le gare dal box tifando Hamilton e Rosberg e coccolandosi entrambi i suoi piloti. Era un pilota vecchio stile: meticoloso e pignolo in pista, sapeva fare tutto e controllava e capiva al volo le macchine che guidava e aveva già le soluzioni per migliorare la stessa. 171 Gp di cui 25 vinti e 24 pole position e altrettanti giri veloci ne fanno un mito di questo sport.
Nel 1976, sul circuito tedesco del Nurburgring, il terribile rogo in cui venne sfigurato e ustionato in viso. Lasciò gli studi universitari per correre, per la sua passione e iniziò nelle categorie minori per poi arrivare in Formula 3 e si fece notare fino al passaggio in Formula 2, ma con aiuto e talento che lo ha sempre aiutato nella sua vita sbarcò in Formula 1 e iniziò ad essere il pilota leggendario, arrivando alla Ferrari e alla McLaren, due storiche scuderie e vincendo con entrambe.
Nel 1979 annunciò il ritiro dalle corse, ma fu breve: nel 1981 sbarcò in McLaren, arrivò a vincere il mondiale 1984 e poi si ritirò definitivamente. Autore di una storica rivalità sportiva con tanta amicizia e stima con l'inglese Hunt (morto nel 1993), battagliarono sempre correttamente in pista, tanto da ispirare Ron Howard nel film "Rush". Uomo mai scorretto in pista e nel ruolo dirigenziale in Mercedes, grande amante della vita e dei motori, ha sempre lavorato con il sorriso e la passione che sapeva trasmettere solo a guardarlo negli occhi. Un uomo corretto, un gentiluomo della categoria, ultimo tra i grandi piloti e per sempre immortale, al pari di Senna e Prost. Ci mancherai Niki e sicuramente il buco che lasci non sarà facile in nessun caso da colmare. Buon viaggio, Lauda!