Binotto lo aveva detto che in Australia non era la vera Ferrari e che in Bahrain ci avrebbero fatto cambiare idea. La SF90-H vola e sigla con il suo pilota tedesco il miglior tempo delle seconde libere.
Dopo una mattinata rossa monegasca con un super LeClerc, nella seconda sessione tocca a Vettel mettere la sua macchina davanti alle altre con il tempo di 1:28:846. Il tedesco vola su una macchina finalmente convincente e veloce e, ad oggi, sembra che le preoccupazioni sulla reale potenza della Ferrari che inquietano Toto Wolf sembrano vere. Doppietta chiusa dal secondo posto di LeClerc, talento puro e assolutamente senza pressione alcuna sulla Rossa, secondo in 1:28:881. Le due monoposto di Maranello si assomigliano in tutto e dimostrano di essere competitive, aspettando le risposte di domani.
La Mercedes si arrende alla doppietta Ferrari nelle prime due sessioni, piazza Hamilton terzo in 1:29:449, ben staccato dalle Rosse e Bottas in quarta posizione sugli stessi tempi del compagno campione del mondo. Quinto una Renault davvero interessante con Hulkenberg, il quale perde davvero pochi millesimi dal team tedesco in argento vestito. Verstappen piazza sesta la sua Red Bull, ma con tempi validi anche per il giovane pilota olandese. Primo, tra i "normali", un positivo Magnussen con la Haas, ottava la McLaren di Norris, la quale dimostra che aver lasciato il motore Honda è stata una mossa azzeccata. Nono Grosjean nella festa Haas giusta e meritata per una scuderia che sembra aver capito le cose come funzionano nella Formula 1, dopo la scorsa deludente annata. Decimo il russo Kvyat, tornato a giocare bene le sue carte. Su Perez andrebbe aperto un capitolo solo suo e sulla sua crisi di identità rispetto allo scorso anno, mentre solo sedicesimo il buon Raikkonen e quindicesimo Ricciardo, con il secondo che sembra davvero irriconoscibile nelle prestazioni.
Domani terze libere e qualifiche, vedremo la gomma e il lavoro che faranno ai box ( per la cronaca, Vettel ha usato gomma gialla oggi e non quella rossa da tempo) e attenzione davvero al lavoro della Ferrari che (sembra e teniamo le dita incrociate) aver trovato la quadratura del cerchio dopo la pessima figura di Melbourne.