E' cominciata in maniera positiva la stagione di Kimi Raikkonen che ha portato l'Alfa Romeo in zona punti nel primo GP della stagione. Il pilota finlandese è ad un passo dal disputare la sua trecentesima gara, un traguardo non particolarmente rilevante per l'ex Ferrari: "Non ho mai avuto grande interesse per i numeri. Non importa se questo sia il ventesimo o il GP numero 20.000. Non fa la differenza. Non considero i GP per questo o quel motivo. Lo faccio perché voglio farlo e quando non vorrò più, mi fermerò. Non sono affatto interessato ai numeri e alle statistiche. Quello che sento, lo faccio. Quando non ne avrò più voglia, smetterò".

Sensazioni positive per Raikkonen in vista del Gran Premio del Bahrein: "Faremo il meglio che potremo, non siamo così grandi come i top team, ma penso che abbiamo un ottimo gruppo di persone e abbiamo gli strumenti per fare una buona monoposto e migliorarla. Voglio aiutare il team a progredire. Scopriremo solo in futuro cosa saremo in grado di fare, se avremo ottenuto tutto quello che volevamo o meno. L'obiettivo è di fare il più possibile. Mi piace correre, vogliamo vincere e lottare per i titoli. Sappiamo che team siamo e cosa possiamo aspettarci per il futuro. Abbiamo i nostri obiettivi e sappiamo realisticamente dove possiamo essere. Pensiamo che in questo momento se tutto dovesse andare nel migliore dei modi, potremmo chiudere al sesto posto in gara. Abbiamo fatto un solo GP per ora. E' impossibile fare ulteriori previsioni. Se riusciamo a sistemare piccoli dettagli possiamo arrivare sesti, altrimenti non lo so".

Sul clima all'interno del Team in finlandese ha aggiunto: "Il team non ci dà alcuna pressione. Sto guidando la loro monoposto e loro si aspettano semplicemente che io faccia del mio meglio. Non so cosa si aspettino da me, perché io a loro non l'ho mai chiesto. Io aspetto da me stesso molto di più di quanto tutti gli altri possano aspettarsi da me. Guido essendo consapevole di questo e non sono felice quando le cose non vanno bene. Questo è perché voglio sempre fare meglio. Non ho mai pensato in alcun team di dover fare cose per cui non ero in grado, o cose impossibili. Io da me pretendo il meglio. Non voglio sapere cosa si aspettino da me, perché tanto da me pretendo il meglio. Se loro vogliono che io arrivi, che so, decimo o settimo, non è detto che io riesca a farlo. Io cerco solo di fare il massimo. E il massimo che riesco a fare è quello che è".

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