Sospesi in un limbo di speranza e di paura come se il mondo circostante fosse solo una virgola posizionata distrattamente, messa lì in attesa che il vento gelido passi per lasciar posto alle schiarite. E' un limbo di dimensioni enormi che inghiotte e che lascia spazio a mille ipotesi, mille conclusioni ed un solo sognato finale. C'è il podio, c'è il gradino più alto e c'è un uomo vestito di rosso che è pronto ad alzare per l'ennesima volta la coppa più grande di tutte, quelle che vale la prima posizione. Davanti non c'è nulla, c'è solo una bandiera a scacchi pronta a sventolare nell'attesa del successo più bello, mentre gli altri restano dietro a guardare e a sentire quel fiammante rombo che riprende quota e potenza, come se quel vento gelido non l'avesse mai scalfito.
Ci sono i silenzi e piccole gioie intervallate da dubbi e speranze ma ci sono anche quelle certezze che regalano forza nel terzo giorno del suo anno. Perché oggi sono 50 per Michael Schumacher, l'eroe vestito di rosso che da più di 1500 giorni combatte contro la sua gara più lunga, in quel di circuito dove ogni giro veloce può fare la differenza. Lì dove un solo decimo di secondo può trasformare le paure in speranza, lì dove tutti sono col pensiero e l'attesa trepidante che qualcosa possa muoversi verso quella bandiera a scacchi tanto sognata. Sono 50, Michael.
Tu, il motivo per cui milioni di miei coetanei si sono appassionati alla Formula 1, tu che hai riscaldato le fredde mattine italiane di ottobre con quel pugno al cielo e l'inno italiano quasi accennato, visto che la nostra lingua non l'hai mai digerita fino in fondo. Dettagli, perché dinanzi a cotanta classe tutto il resto passa in secondo piano, come se quelle urla in Giappone fossero solo la cornice perfetta di un'impresa titanica. Dopo 21 anni di digiuni e momenti nerissimi hai riportato il titolo piloti a Maranello, e poi un altro e un altro ancora fino ad arrivare a cinque in altrettante stagioni. Dopo i duelli con le McLaren, un'epopea da ricordare e un finale amaro nell'ultimo con la Rossa.
Quella creatura che sta aspettando ancora il suo cavaliere per sentirsi protetta e vincente, quel cavaliere con la tuta rossa e quella fantastica bulimia di vittorie. Tu, il mago della pioggia e noi speranzosi che queste nubi possano solo lasciar spazio ad un grande sole, enorme. Come te, tanti auguri Michael, in attesa della vittoria più bella.