"Eh già, io sono ancora qua". Potrebbe essere riassunta in questo modo l'ennesima battaglia vinta da Niki Lauda. L'ex pilota della Ferrari è tornato a sorridere dopo lo spavento di luglio quando, a seguito di una "strana" tosse, si era trovato davanti ad un trapianto del polmone. L'austriaco racconta così quei momenti: "Sulle prime non ci credetti, poi ne presi atto, cominciando a chiedere quanto sarebbe durata la degenza. Quando accadono certe cose devi sempre guardare avanti, al dopo". 42 anni dopo il terribile incidente in Germania un'altra sfida affrontata e superata: "Quando ebbi l’incidente in Germania fu solo una questione di un mese o poco più. Sì, avevo ustioni, ero bruciacchiato, ma ne uscii in fretta. Adesso è stata davvero lunga, ma sono ancora qui".

Dall'ospedale, però, non si è perso nemmeno un Gran Premio: "Non ho perso una sola gara", dice Lauda. Anche se ero in compagnia di tante cannette di flebo. Ho assistito a tutte le gare, ho telefonato al box durante i fine settimana, mi hanno sempre detto quello che accadeva. Era come trovarmi insieme agli altri a bordo pista. Devo dire che ho scoperto una volta di più il calore delle persone con le quali sto lavorando da anni. Tutti bravi, tutti preoccupati per me. Paura? "Devo essere sincero: no, non ho mai avuto paura. Ero nelle mani di ottimi specialisti. Mi sono affidato a loro. Sapevo che sarebbe stata dura, molto dura. In simili condizioni io potevo solo fare una cosa: lottare. L’ho fatto per ogni istante, lo sto ancora facendo".

E adesso il ritorno a casa per le feste: "Sono stato in ospedale sino a due giorni fa, poi ho avuto il permesso di tornarmene a casa e sono volato nella mia abitazione di Ibiza dove trascorrerò il Natale con tutta la mia grande e affettuosa famiglia. Devo però sottopormi a sei ore di training al giorno, assistito da due preparatori che non mi lasciano neppure per un istante. Ma trovarmi tra le mie mura è un’altra cosa, l’aria qui è pulita, il clima non è inclemente come in Austria. In un mese, mi hanno detto, dovrei essere pienamente in forma e pronto a ricominciare". Sì, ma ricominciare cosa? "La vita di sempre, quindi seguirò i gran premi come prima, perché no?".

Poi spazio alla stagione 2018 con i complimenti a Lewis Hamilton, vincitore del Mondiale: "È stato eccezionale, ha vinto il Mondiale più difficile perché spesso la Ferrari è stata migliore di noi. Ma lui non ha commesso un errore. Tra una gara e l’altra, o anche tra le qualifiche e il gran premio in corso, mi telefonava, mi ragguagliava. Come ha fatto pure Toto, come hanno fatto altri che ringrazio". E infine una battuta su Sebastian Vettel: "Una delle cose che più mi hanno fatto piacere è la lettera che mi ha inviato Sebastian Vettel, scritta di suo pugno, piena di belle parole, di considerazioni affettuose. Non me l’aspettavo, di solito i piloti non fanno queste cose, guidano e basta. Ma lui è una bella persona. Sì, ha avuto momenti difficili e di sconforto, lo sappiamo, ma sarebbe assurdo metterlo in discussione. Si riprenderà, un campione non dimentica mai come si guida. Tornerà forte come sempre e sarà ancora lui il grande rivale di Hamilton nel 2019". 

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