Il Gran Premio del Giappone potrebbe regalare il settimo titolo Mondiale a Marquez, il quinto nelle sue sei stagioni in MotoGP. Allo spagnolo basterà vincere la gara o arrivare davanti a Dovizioso che, dopo il gran duello in Thailandia, vuole la rivincita sul tracciato nipponico. Destini incrociati quelli di Dovizioso e Marquez con il forlivese che ha parlato di un possibile (ma al momento molto difficile) passaggio del 93 alla Ducati: "Mi preoccuperebbe se l'approccio non fosse questo, perché secondo me è la normalità. So che ci sono state voci secondo cui la Ducati si sarebbe già mossa, ma non credo proprio che sia così, perché non sarebbe intelligente da parte loro: abbiamo davanti due anni insieme e con degli obiettivi ben chiari. Credo che tutti siano focalizzati su questa cosa qui, ma poi è logico che se ci sarà questa possibilità, si muoveranno sempre in tempo. Se tra due anni tutti cercheranno di prendersi Marquez, qual è la novità? Che la Ducati ci possa pensare, sarebbe stupida a non farlo, così come lo sarebbe la Honda a non cercare di tenerlo. Stiamo parlando del niente".

L'ex pilota della Honda ha poi proseguito sulla stessa linea: "Quando hai accanto dei campioni, come ho anche adesso con Lorenzo, impari sempre qualcosa, indipendentemente dalle relazioni, che possono essere positive o negative. Comunque ogni campione ha le sue caratteristiche ed è una bellissima cosa poter avere i dati tra le mani e capire cosa fa. Quando studi un avversario che guida un'altra moto, certi dettagli invece non li puoi vedere. Quindi sarebbe molto interessante".

Infine la chiosa sul suo futuro, il contratto con la Ducati scadrà tra due anni: "E' quattro anni che rispondo nello stesso modo, ma perché è quattro anni che la vivo nello stesso modo e credo che continuerò a viverlo così. Ero serenissimo quattro anni fa e lo sono ancora di più adesso, perché stiamo facendo dei risultati importanti. Non sono un pilota che vivrà all'infinito in MotoGP, non sento questa necessità. La MotoGP è un sogno e mi fa vivere benissimo. Però questo ha senso quando ti puoi giocare dei risultati importanti. Se non ci sarà più questa possibilità in futuro, non credo che la mia carriera andrà avanti troppo a lungo. Bisogna vedere che risultati farò nei prossimi due anni e che situazioni di mercato si andranno a creare. Potrei fare altri due anni o smettere. Ma ripeto, sono veramente molto sereno da questo punto di vista".