Tra meno di due settimane la Formula 1 tornerà con il Gran Premio del Belgio. Hamilton guida la classifica generale con 24 punti di vantaggio nei confronti di Sebatian Vettel. Il tedesco della Ferrari, però, promette battaglia fino alla fine come sottolineano le sue parole nel corso di un'intervista rilasciata alla Gazzetta di Modena: "Le cose sono girate qualche volta dalla nostra parte e altre no, ma dal mio punto di vista penso che siamo stati abbastanza solidi. L'unico errore, in Germania, è stato piccolo, ma molto costoso: non stavo nemmeno forzando e sono volato fuori. Fa male, è parte del gioco, non si può riportare indietro l'orologio, ma sono abbastanza fiducioso che se avremo la macchina con cui lottare, possiamo metterli sotto pressione e realizzare le cose nella seconda metà di stagione".
L'ex pilota della Toro Rosso, poi, prosegue: "L'anno scorso abbiamo perso il campionato perché la nostra vettura non è stata abbastanza veloce per combattere nella parte finale della stagione, nonostante quello che è successo con i ritiri. Penso che quest'anno abbiamo invece dimostrato che la nostra macchina è più efficiente e forte e ha ancora molte potenzialità da scatenare. Sono fiducioso per le cose che sono in cantiere, dovrebbe essere un'entusiasmante seconda parte dell'anno".
Infine un pensiero per Enzo Ferrari, nel giorno del trentennale della sua morte: "Dal primo giorno in cui sono entrato in Ferrari ho sentito che lo spirito di Enzo Ferrari era presente ovunque a Maranello. Io sono nato nel 1987, un anno prima della sua morte, ma avrei davvero voluto conoscerlo, perché secondo me era una persona speciale e con una visione ancora presente oggi nell'azienda e nella Scuderia che lui ha fondato. La gente che lavora qui sente questa presenza e lavora con più passione: è questo che rende speciale guidare per la Ferrari e il Cavallino diverso da ogni altro team. La Ferrari è un mito per tutti, per me fin da quando, da piccolo, avevo una macchinina rossa come preferita: i volanti del Cavallino in F.1 sono solo due, per cui considero un privilegio e un onore essere un pilota titolare della Scuderia".