Nonostante il circuito ceco di Brno, Dovizioso ci vede benissimo. La Ducati dimostra di esserci, il motore Desmo funziona e non è una novità. La moto è sempre molto veloce, disegna traiettorie in maniera perfetta. La Rossa è forte e, come dice Dall'Igna, la moto può essere competitiva con la Honda nella seconda parte del mondiale.
A una moto che funziona, si abbinano due piloti che stanno facendo una super stagione. Lorenzo dimostra di aver finalmente ritrovato la sua guida e, in maniera tardiva, di aver trovato il feeling con la Rossa, tornando il 99 straordinario visto in Yamaha nell'anno mondiale. Il nostro Dovi, invece, fa suonare l'inno tricolore italiano in terra ceca, al termine di una gara perfetta e combattuta dall' inizio alla fine prima con Rossi, poi con Marquez fino alla vittoria davanti a Lorenzo. L'Italia ritrova i suoi piloti in tutte e tre le classi del Motomondiale e Andrea è la ciliegina che mancava.
DesmoDovi ritrova il suo stile di guida, quelle linee troppe volte sembrate perse, gara di grande sofferenza per il pilota di Forlì, ma con risultato molto importante. La vittoria serviva e ottenerla a Brno ha un doppio significato. Innanzitutto per il pilota stesso che torna competitivo e dimostra di poter lottare davvero, anche se Marquez e la Honda sembrano di un'altra categoria. In secondo luogo, la vittoria di Dovi arriva su un circuito storico e unico nella sua bellezza come quello di Brno, che ha visto grandi nomi del passato vincere su questo tracciato. Ora mancano nove gare e tutto può succedere, ma la Ducati deve continuare su questa strada e il pilota italiano di pari passo con la moto. La Honda deve fare un suicidio per sperare in un mondiale rosso, ma nulla deve essere perduto e Andrea Dovizioso da Forlì deve crederci e la Ducati insieme al suo pilota.