Mentre Hamilton ieri festeggiava un'importante vittoria utile per allungare in classifica su Vettel, in casa Mercedes un infelice c'è, e risponde al nome di Valtteri Bottas. Il finlandese al termine della gara ha fatto il pieno di critiche da parte dei colleghi e anche dei tifosi sui social. Villleneuve lo ha definito "maggiordomo", Ricciardo "molle come un gelato". Incriminati i due contatti con Vettel e con il pilota della Red Bull nel finale, dove Bottas ha cercato di difendersi, probabilmente oltre il regolamento. La Fia non ha punito l'incidente con il ferrarista, mentre il contatto con l'australiano è valso una penalità di 10 secondi, che non ha influito sul quinto posto finale del pilota Mercedes.

Sfruttato ieri dal team per "fare da tappo" a Vettel, quando probabilmente andava fatto fermare per la seconda sosta, per rispondere al pit di Raikkonen e garantirgli almeno il terzo posto. Avrebbe inoltre evitato di soffrire nel finale, quando ormai non aveva più le gomme posteriori e ha dovuto capitolare con i due ferraristi e con Ricciardo, difendendosi e rischiando di rovinare la gara altrui, nonostante non ne avesse per resistere ai sorpassi. Così facendo si è beccato i commenti poco favorevoli di Ricciardo, Villeneuve e i tifosi, ma non è finita qui: nel post-gara Toto Wolff ha detto che Bottas avrebbe meritato il podio perché è stato un "sensazionale scudiero", confermando così che in Mercedes non c'è gara libera tra i due piloti (per chi avesse dubbi, andrebbe guardata la ripartenza dopo la safety car nel Gp di Germania di settimana scorsa).  Bottas ha risposto: «sentir dire "wing man", fa male. [...] dobbiamo parlare dopo questa gara. La differenza di punti è tanta, quindi Mercedes deve decidere qualcosa». Diverso trattamento con Hamilton anche dal punto di vista del contratto: l'inglese ha rinnovato due anni, il finlandese un anno con un opzione sul secondo.

Ieri a mente fredda Bottas sui social ha provato a gettare acqua sul fuoco, questa pausa estiva gli servirà per tornare in Belgio e provare a rifarsi.