Marc Marquez è sempre più vicino alla conquista del quinto mondiale di MotoGP dopo la nona vittoria consecutiva sul circuito del Sachsenring. Il pilota spagnolo ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera dichiarando la sua ammirazione per Valentino Rossi: "Mi chiedo Rossi come faccia. Perché il fisico lo puoi allenare ma la testa, le motivazioni e la capacità di gestire gare, media, pressioni, non si allenano. È pazzesco, lo ammiro molto".
In numero 93 però fa sapere che non sarà facile riappacificarsi con il Dottore: "Non dipende da me. Dopo il 2015 avevamo risolto. In Argentina c'è stato quel problema in gara, mi sono scusato e sono stato penalizzato. Cos'altro posso fare?"
È un Marquez sicuramente più maturo: "Ho imparato la lezione del 2015. Col mio stile avevo vinto due Mondiali, poi all’improvviso ho perso. Ho ragionato e ho capito che era sbagliato puntare solo ad arrivare primo ogni gara e che un podio è sempre prezioso. Chiamiamola esperienza. Oggi so già che certi errori che sto facendo tra 3-4 anni non li farò più. È un processo di crescita infinito". Consapevole di stare riscrivendo sempre di più la storia: "Sinceramente io non penso ai record o a cose come il più grande di sempre. La mia idea a inizio stagione è solo una: devo vincere sennò è un disastro. Punto. E per fare questo do tutto e cerco le condizioni migliori".
Lorenzo prossimo compagno di squadra
Teso? "Per niente. Uno molto forte, con la tua stessa moto, chiarisce molte cose. Chi perde non ha scuse.Poi qualsiasi sportivo vuole battere i più forti. Sono contento che arrivi, a nessuno piace vincere facile. Crede che a Messi piaccia di più dribblare i bambini al parco o Sergio Ramos?". Non poteva, però, mancare un pensiero su Daniel Pedrosa che a fine stagione si ritirerà: "Il suo ritiro mi dispiace molto perché è stato un eroe per noi, bambini spagnoli che iniziavano. Lo ha pregiudicato il fisico".