Il GP di Gran Bretagna è appena concluso, i primi tre classificati scendono dalla vettura e sono raggiunti da Martin Brundle per la consueta intervista post-gara che precede il podio. Il primo a parlare è Vettel, poi tocca ad Hamilton: Brundle non lo trova, infatti il pilota Mercedes è già scappato e parlerà soltanto sul podio e nella conferenza stampa. Per quello che ha dichiarato («Interessante la tattica Ferrari») sarebbe stato meglio se fosse rimasto zitto, soltanto pensare che Raikkonen l'abbia volutamente colpito al via, è un ragionamento senza né capo né coda. Ci sta essere delusi per non aver vinto davanti al pubblico di casa, ma bisogna saper perdere.

Ieri Vettel ha meritato, ha bruciato Hamilton al via (che ha perso lì la gara, a causa della sua partenza sbagliata), e ha ottenuto la vittoria grazie ad un sorpasso magistrale ai danni di Bottas. Lewis ha fatto pattinare troppo la sua Mercedes allo spegnimento delle luci rosse, si è fatto passare anche dal suo compagno di squadra, ed è stato toccato da Raikkonen in curva 3, riuscendo a ripartire senza problemi e costruendo una splendida rimonta. Bei sorpassi, un ottimo ritmo gara con la soft e, soprattutto, con le medium e un secondo posto che sembrava insperato a limitare i danni in classifica. Di contorno il solito teatrino dei team radio, dove Hamilton si lamenta di continuo nonostante la sua Mercedes, ieri, fosse perfetta e la caduta di stile, prima evitando l'intervista e poi parlando in maniera negativa davanti ai microfoni.

Per essere un vero Campione bisogna comportarsi con classe anche fuori dalla pista, giovedì in conferenza stampa ci era piaciuta la sua sicurezza, nei propri mezzi e nella Mercedes. Non come l'anno scorso, dove ripeteva costantemente che la sua vettura era la terza forza del Mondiale, nonostante avesse la macchina migliore tra le mani. Oggi, a freddo, analizzerà la gara e speriamo capirà di aver sbagliato per aver accusato Raikkonen e la Ferrari di averlo colpito volutamente al via. Con un Hamilton fenomeno anche fuori dalla pista questo Mondiale sarebbe ancor più appassionante. 

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Mattia Dottavio
Laureato in giornalismo e studente in lettere, grande appassionato di calcio e f1