Un weekend da ricordare, quello monegasco, per Daniel Ricciardo che è cominciato con la prima posizione del giovedì, nelle libere, e si è concluso con il bagno in piscina con tanto di tuta e sorriso stampato su quel volto furbo e stanco dopo una gara particolarmente sofferta, visti i problemi alla sua monoposto. Un successo strameritato per il pilota australiano che, come detto poc'anzi, è stato sempre in testa nonostante i grossi problemi che, dal diciassettesimo giro in poi, hanno interessato la PU della sua Red Bull con una perdita notevole di circa due secondi e mezzo al giro. Sessantuno giri in cui l'ex pilota della Toro Rosso ha mantenuto i nervi saldi gestendo la vettura in ogni centimetro dell'angusto e tortuoso circuito di Monaco, la cui conformazione ha permesso all'australiano di reggere alla pressione di Vettel. 

"Per qualche istante, che mi è sembrato lunghissimo, ho pensato che la mia corsa fosse compromessa. Non sono superstizioso, ma mi è sembrata una maledizione, sono momenti in cui senti il mondo che ti crolla addosso. Poi mi son detto, andiamo e proviamoci. Ed è andata bene". Parole e musica di Ricciardo al termine della sua seconda vittoria stagionale, dopo quella della Cina, che lo proietta al terzo posto della classifica generale con 38 punti di distacco da Hamilton e 24 di ritardo da Vettel. Può essere lui il terzo incomodo della lotta Mondiale tra i due quattro volte campioni? Le prossime gare delineeranno il quadro della classifica e tra due settimane c'è il Canada, pista in cui i valori in campo potrebbero non essere cosi diversi da quelli visti nel weekend monegasco.

Fonte foto: Twitter Red Bull
Fonte foto: Twitter Red Bull

La Red Bull c'è e se Verstappen non fosse andato a pure sabato mattina, probabilmente staremmo parlando di una doppietta austriaca nella strade del Principato. Il leader della Scuderia, adesso, è inevitabilmente Ricciardo che, con un contratto in scadenza e una macchina competitiva, potrebbe anche fare un passo in avanti verso il rinnovo: "Vedremo, venerdì ne abbiamo parlato un po'. So di aver fatto un buon lavoro nelle prime sei gare di questo campionato, con due vittorie, quindi penso di essere in una buona posizione per negoziare, no?". Ai posteri l'ardua sentenza ma il simpatico ragazzone australiano ha tutte le carte in regola per mettere le ali per volare insieme ad Hamilton e Vettel.