Vittoria sul velluto per Lewis Hamilton, nel Gran Premio più noioso di questo vibrante inizio stagione. A Barcellona la Mercedes torna ingiocabile e l'inglese trionfa senza particolari patemi d'animo, guidando il GP di Spagna dal primo all'ultimo giro. Alle spalle del numero uno iridato l'altra Mercedes, quella di Valtteri Bottas, il quale sfrutta al meglio le due soste della Ferrari di Vettel per conquistare la seconda piazza persa inizialmente in partenza. Il tedesco della Ferrari negli ultimi giri non riesce nemmeno a scucire il gradino più basso del podio a Max Verstappen, chiudendo soltanto quarto. 

La gara Vettel d'attacco in partenza. Il tedesco sfrutta la scia e supera Bottas poco prima del testacoda di Grosjean che, una volta rientrato in pista, travolge Hulkenberg e Gasly, obbligando la direzione di gara a far entrare immediatamente la Safety Car. Pessima la partenza di Alonso nelle retrovie, con l'asturiano costretto ad una gara di rincorsa dopo i sette giri effettuati a ritmo controllato. Posizioni congelate anche al termine della ripartenza, Hamilton inizia ad inanellare giri veloci e guadagna il margine necessario per gestire in relativa tranquillità la prima parte di gara; stesso dicasi per il ferrarista, che in prima battuta sembra tenere a bada il finlandese Bottas

Il fermo immagine della ripartenza, con Hamilton saldamente al comando - Twitter F1
Il fermo immagine della ripartenza, con Hamilton saldamente al comando - Twitter F1

Mercedes dimostra tuttavia un passo decisamente migliore rispetto a quello delle Ferrari nel primo quarto di gara e, attorno al sedicesimo giro, la seconda guida delle Frecce d'Argento accorcia su Vettel, mentre anche nelle retrovie - in attesa del degrado delle gomme soft - i distacchi vengono tutti confermati con scarsissima battaglia. Il primo sussulto della gara arriva al ventesimo giro. Il primo a fermarsi ai box per la prima sosta è il tedesco della Ferrari - per evitare l'undercut di Bottas - e la strategia della rossa si rivela vincente, con il finlandese che paga qualche decimo di troppo nel cambio gomme. Atteggiamento guardingo invece per i restanti protagonisti, i quali fiutano nell'aria sentori di pioggia. 

Nel corso del venticinquesimo giro il weekend non esaltante di Raikkonen diventa pessimo: il finnico della Ferrari torna ad avere problemi di potenza ed è costretto al ritiro. La girandola di soste non modifica le gerarchie del Gran Premio, mentre nelle retrovie sono Sainz, Alonso e Leclerc a darsi battaglia per l'ottavo posto. La nuova mescola scuote la Red Bull, la quale con Verstappen - ed il solito Hamilton - piazza una lunga serie di giri veloci che permettono all'olandese di insidiare il terzo posto di Bottas. L'incidente ad Ocon - con conseguente ritiro e virtual Safety Car - obbliga la Ferrari ad anticipare la seconda sosta, con Vettel che torna in pista in quarta posizione, alle spalle di Verstappen. 

Il secondo pit-stop della Ferrari di Vette - Foto Twitter F1
Il secondo pit-stop della Ferrari di Vette - Foto Twitter F1

Mentre Hamilton e Bottas fanno gara a parte, l'olandese rallenta la rincorsa del tedesco della rossa, il quale non sembra avere il passo giusto per attaccare il pilota Red Bull, nonostante un discreto passo negli ultimi quindici giri di gara. Verstappen tiene costante il margine di due secondi da Vettel, che non riesce nel finale ad avvicinarsi all'olandese e tentare l'assalto al podio. Ricciardo, Magnussen, Sainz, Alonso, Perez e Leclerc gli ultimi piloti a punti.