Archiviato il brillante week-end di Baku, per Sergio Perez e Brendon Hartely è tempo di guardare avanti, al Gp di Spagna che sta per arrivare e che aprirà la seconda parte di stagione, quella dei Gp europei. In casa Force India, dopo il podio di Perez a Baku, si respira un'aria nuova, che nessuno avrebbe immaginato dopo l'inizio horror di stagione, in cui il team aveva annaspato anche dietro all'Alfa Romeo-Sauber. Dopo l'Azerbaijan, però, il team anglo-indiano può rivedere i suoi piani e può tornare a difendere la sua quarta posizione, conquistata negli ultimi due mondiali. 

D'altronde, la voglia è tanta e anche la carica non manca, specie in Sergio Perez, che ha conquistato il suo ottavo piazzamento a podio in carriera, eguagliando un pilota storico in Messico, come Pedro Rodriguez: "È stato un risultato fantastico, soprattutto per l’inizio di stagione così difficile e complicato che abbiamo avuto. Sono stati i miei primi punti di questa stagione ed è ovviamente un’enorme iniezione di fiducia per il team, che testimonia i nostri miglioramenti. È stato l’ottavo podio della mia carriera ed è stato molto speciale perché adesso sono il messicano con più podi in assoluto e questo ha un grande significato. Pedro Rodriguez è un nome importante per il nostro paese e poter condividere questo record con lui è una ricompensa enorme per la mia carriera”.

Un anno fa, la Force India piazzò sia Perez che Esteban Ocon in Top5, ma il messicano non vuole ripartire dal risultato di un anno fa, ottenuto anche grazie alla carambola della prima curva, bensì da quanto fatto a Baku due settimane fa: "Il quarto posto dell’anno scorso arrivo grazie a parecchi ritiri. La cosa più importante è mantenere l’obiettivo raggiunto a Baku, ovvero essere la quarta squadra più veloce. Tutti stanno portando aggiornamenti e questo vale anche per noi. Il circuito sarà più aderente alle prestazioni delle vetture e, forse, si tratta di una delle piste dove il pilota piò influire di meno. Sicuramente, però, stiamo facendo passi avanti anche se il centro griglia è talmente ravvicinato come valori che può succedere di tutto. Vogliamo essere in testa a questo gruppo”.

 

Se Perez, ha conquistato a Baku il primo podio della stagione, c'è un Brendon Hartley che nello scorso Gp ha conquistato il suo primo punto iridato, dopo una mezza stagione davvero difficile per lui, che si è trovato catapultato in F1, dopo la separazione tra Toro Rosso e Danil Kvyat. Il risultato ottenuto due settimane fa, dà fiducia anche perchè è arrivato al termine di una bella rimonta dal fondo, ma ora c'è da pensare a Barcellona, appuntamento per il quale il neozelandese si è preparato bene: "Andare a punti a Baku è stato un sollievo, in Bahrain avevo una macchina competitiva ma non sono riuscito. Pressione all'ultimo giro, ma alla fine ho resistito. Dopo il Bahrain ero deluso, nonostante una buona preparazione invernale. Nelle ultime gare non abbiamo trovato il passo che c'era lì, ma mi sento a mio agio. In vista di Barcellona ho lavorato parecchio al simulatore, la conosciamo bene. E' divertente, nuovo asfalto e se dovesse piovere ci sarà poca aderenza e poca capacità di asciugare l'acqua. E poi le temperature, possono cambiare da un settore all'altro". 

Due punti, che han riguardato da vicino Hartley e un altro protagonista della conferenza stampa, come Fernando Alonso, hanno riguardato la bontà della PU Honda e anche il doppio impegno WEC-F1, che fino ad ora solo loro due, insieme a Nico Hulkenberg, sono riusciti a mantenere - ora sia il pilota della Toro Rosso che quello della Renault potrebbero salutare il WEC a causa dell'addio di Porsche. Sulla Honda, Hartely ha spiegato: "A Baku ci mancava un po' di passo, ma in Bahrain siamo andati bene. Credo che Honda abbia lavorato bene e ci aspettiamo altri aspetti positivi da questa partnership. Non so se ne usufruiranno altri, non spetta a me dirlo".

Invece, sull'argomento WEC, il neozelandese ha spiegato che tra F1 ed Endurance le differenze son tante e non è così facile sostenere il doppio impegno: "Anche io lo scorso anno ho alternato tra F1 e Wec, Alonso ha spiegato bene le differenze. Sono stato felice di avere questa opportunità in F1 e so che serve tanta concentrazione in questa categoria. Ma sono serie diverse, anche se ci sono dei punti in comune"