Dopo le difficoltà del venerdì, Sebastian Vettel torna a far la voce grossa e nell'ultima sessione di prove libere del Gp d'Azerbaijan, sul lungo toboga di Baku, sigla il miglior tempo, al termine di una sessione di prove davvero interessanti, piene di brividi e di colpi di scena, come la pioggia, che interessa i primi minuti di sessione e che mette in difficoltà alcuni piloti, che sbagliano più volte il punto di frenata, specie in curva 1 o prima della famigerata curva 8.

Nonostante tutto ciò, come detto, il mattatore è Sebastian Vettel, che risolti i problemi di ieri, piazza un interessante 1'43"091, con record nel settore centrale e un buon passo anche nei tratti veloci, dove le due SF71H non sprigionano tutta la potenza. Buon per il tedesco, che dovrà vedersela con Lewis Hamilton, che sembra ritornato in sè dopo le tante difficoltà, anche se il britannico paga al rivale della Ferrari 361 millesimi e la sua Mercedes non sembra ancora perfetta, anche se le due Frecce d'Argento restano le favorite per questo GP, dato anche il livello mostrato nelle due passate edizioni. Terzo riferimento per Kimi Raikkonen, che lascia solo 4 centesimi ad Hamilton, mentre il gap con il compagno di squadra è di poco superiore ai quattro decimi. 

Al momento, sembra difficile capire cosa potrà fare la Red Bull, che dopo aver dominato le FP2 di ieri, non ottiene particolari riscontri e potrebbe avere delle difficoltà in vista delle qualifiche, anche se tutto sommato il quarto tempo di Max Verstappen, a 426 millesimi da Sebastian Vettel non è da buttare, specialmente se si considera il gap prestazione tra le PU di Maranello e Mercedes e quella Renault, montata dai bibitari. 5° tempo per Valtteri Bottas, anche lui a meno di mezzo secondo da Sebastian Vettel, ma comunque in leggero ritardo, come il suo compagno di team Lewis Hamilton, lontano un solo decimo. 

Sembra davvero rinata la Force India, che dopo un inizio da incubo, sembra tornata la quarta forza del mondiale, anche se il divario rispetto alle rivali della fascia media, sembra molto contenuto rispetto al passato. Perez, comunque, è sesto, a otto decimi e mezzo, ma Kevin Magnussen e la Haas gli sono vicino a soli 22 millesimi, a testimonianza del fatto che la Haas è cresciuta davvero rispetto allo scorso anno. Sembra che Baku sia il circuito delle sorprese, ma anche di Lance Stroll, che lo scorso anno con il 3° posto di Baku, fu l'unico pilota non appartenente ad un top team a salire sul podio in tutta la stagione. Il canadese chiude all'ottavo posto, nonostante le difficoltà mostrate dalla Williams fino ad ora e sembra poter puntare ad un risultato interessante in vista delle qualifiche, così come Esteban Ocon, 9° a poco più di 1" dalla vetta. Chiude la Top10, la seconda Williams, quella di Sergey Sirotkin, che di prepotenza porta la sua FW41 al decimo posto, con il tempo di 1'44"534, anche se nel finale rovina tutto, andando a muro e distruggendo la sospensione anteriore destra e provocando la bandiera rossa. 

Non bene la McLaren, con Fernando Alonso che come sempre lotta e conquista l'undicesimo tempo ad 1"6, mentre la terza sessione non sorride a Daniel Ricciardo, soltanto 12° e staccato di 1"7 dal tempo di Sebastian Vettel. 13° Pierre Gasly, che precede l'Alfa Romeo-Sauber di Charles Leclerc, mentre Romain Grosjean è 15° con la seconda Haas. 

Male le due Renault, che sprofondano al 16° e 17° posto, anche se entrambi i piloti hanno girato più in ottica gara, poichè Hulkenberg ha ottenuto il suo tempo con gomme SuperSoft, mentre Sainz ha solo montato le US, senza mai attaccare il tempo. Chiudono la classifica Stoffel Vandoorne - malissimo lui con la McLaren - che precede Marcus Ericsson, nuovamente in ritardo rispetto a Leclerc e Brendon Hartley, anche lui staccato nettamente dal compagno Gasly.