La prima giornata di prove del Gran Premio d'Azerbaigian sul tracciato di Baku si conclude con le Red Bull che si elevano come prima forza, mentre Mercedes e Ferrari annaspano, anche se le Rosse soffrono solamente con un pilota su due. Al termine del pomeriggio è Daniel Ricciardo ad aver fatto segnare il miglior tempo in 1:42.795 utilizzando due treni di gomme soft e due di gomme ultrasoft. L'australiano precede di solo sessantanove millesimi il primo pilota della Ferrari: Kimi Raikkonen. Il finlandese ha sperimentato più pneumatici possibili compiendo trentatré giri sulla pista e fermando il cronometro sull'1:42.864. 

Alle spalle del ferrarista si posiziona l'altra Red Bull, quella di Max Verstappen che lascia sul tracciato azero poco più di un decimo al compagno e rivale. Il giovane pilota della casa austriaca trova sin da subito il ritmo giusto e fa capire a tutti quanto le vetture blu siano pericolose in questo weekend e che il rischio doppietta dopo la vittoria in Cina sia abbastanza reale, anche perché Max ha dovuto fare i conti con problemi in frenata che dovrebbero averlo limitato parecchio. Alle spalle dell'olandese si posizionano le due Frecce d'Argento, ma il distacco subisce un'impennata alquanto inaspettata. Va detto, intanto, che la prima Mercedes è ancora quella di Valterri Bottas, quarto a 775 millesimi da Ricciardo, mentre Hamilton chiude ad oltre otto decimi dopo aver utilizzato quattro treni di gomme Ultrasoft. A consolare l'inglese, però, ci sono i tanti problemi riscontrati dal rivale per il titolo mondiale: Sebastian Vettel. 

Il pilota tedesco ha chiuso la giornata in undicesima posizione pagando più di un secondo a Ricciardo. La sensazione vedendo in pista la vettura di Vettel è che essa sia molto meno aderente al suolo rispetto a quanto visto negli altri circuiti sui si è girato finora. E proprio questo problema ha portato il tedesco a commettere tre errori di impostazione che poi lo hanno portato completamente fuori traiettoria. Stanotte ci sarà tanto lavoro da fare per gli uomini del Cavallino, perché Vettel non può permettersi di partire così indietro rispetto ad Hamilton, ma soprattutto di lasciare tre-quattro decimi a giro alle Mercedes.