Non ci sono penalizzazioni e posizioni addebitate sulla griglia di partenza che tengano. Marc Marquez continua a imporre la propria legge e vince sul circuito di Austin il Gran Premio delle Americhe, al termine di una gara che ha avuto un solo padrone fin dall'inizio nonostante il campione del mondo in carica sia partito dalla quarta piazza. È però troppo netta la differenza tra lo spagnolo, arrivato in Texas con il peso delle polemiche dopo la gara in Argentina, e il resto del plotone, che ha cercato di giocarsela solo per le posizioni intermedie, comprese le due necessarie per completare il podio. Seconda posizione per Maverick Viñales, il quale ha confermato il feeling con la pista a stelle e strisce oltre alla crescita della Yamaha, ribadito anche dalla quarta posizione di Valentino Rossi, preceduto sul podio da un bravissimo Andrea Iannone. Fa un po' fatica - e si sapeva - Andrea Dovizioso, il quale porta la Ducati al quinto posto ma tiene la vetta della classifica del mondiale con un punto su Marquez.
Alla partenza è subito performante Marquez che si mette alle spalle di Iannone, mentre non è buono lo stacco di Viñales, subito aggredito da Rossi. Cede qualche posizione anche Zarco che rimane comunque nel gruppetto di testa insieme a Crutchlow e a un Dovizioso che riesce a tenere botta nonostante non sia questa una pista adatta al suo mezzo. Il campione del mondo attacca Iannone poco prima della fine del primo giro e si mette a comandare e a dettare il suo ritmo, l'azzurro prova ad attaccarlo ma la Suzuki non è una moto abbastanza performante per tenere il passo dello spagnolo. Allora sono le due Yamaha ufficiali a farsi sotto allo stesso Iannone: l'attacco di Viñales è bellissimo e vale il secondo posto. Poco prima della boa di metà gara cade Crutchlow, il quale prova a ricostruire la gara dalle retrovie ma perde una grande occasione per portare in cascina punti importanti visto che si trovava in quinta posizione.
Siamo a metà gara, ma l'impressione è che possa cambiare davvero poco da qui alla bandiera a scacchi, se non per la caduta di un Rins fuori gioco fin dall'inizio a differenza di quanto è accaduto sette giorni fa in Argentina. Giù anche Syahrin, il quale si mangia le mani per un'altra gara a ridosso della Top Ten. Intanto Marquez continua a recitare in maniera impeccabile il suo monologo, mentre Viñales cerca di allungare sul tandem italiano al quale non resta che giocarsi l'ultimo gradino del podio: Rossi non riesce a puntare Iannone e cercare luce per il sorpasso, e allora resta accodato. Si accende qualcosa alle spalle dei due azzurri, con Dovizioso che mette nel mirino Zarco per una quinta posizione che varrebbe punticini importanti. A quattro giri dalla fine arriva l'attacco del ducatista, ficcante e preciso al millimetro. Intanto Iannone si riavvicina a Viñales per dare vita ad un finale di fuoco, ma il tempo a sua disposizione è poco. E nel frattempo Marquez vola a prendersi la bandiera a scacchi.