Marc Marquez registra un altro record e ad Austin sigla la sesta pole position consecutiva sul circuito delle Americhe. Il catalano, dopo le polemiche, all'abbassare delle visiere lascia tutto e tutti alle spalle e conquista una pole condita da una caduta e anche da un piccolo diverbio con Maverick Vinales, che congela temporaneamente la griglia, dato che entrambi dovranno parlare con i commissari, perchè Marc ha rallentato - in maniera volontaria o meno, non si sa - Vinales, che era lanciatissimo verso un giro che gli avrebbe potuto portare la pole position. Ed è proprio il centauro della Yamaha il principale rivale dell'iridato, ma nonostante una gran carica, Vinales si deve accodare e per lui c'è un buon secondo posto, che ci ridà una Yamaha forse competitiva. Terzo tempo per un grandissimo Andrea Iannone, che sembra essere davvero infuocato in questo round texano, dove ha dato battaglia sin dalle FP2 e grazie a questo, domani partirà da una meritatissima prima fila, strappata a Johann Zarco per un solo millesimo.
Quinto tempo per Valentino Rossi, scivolato solo nel finale in seconda fila, dopo una qualifica che lo ha visto battagliare con il rivale Marquez, che almeno in Texas, sembra davvero ingiocabile. Sorprende anche il sesto tempo di Jorge Lorenzo, che forse è riuscito a trovare, finalmente, un discreto feeling con la sua Ducati, mentre soffre un po' di più Andrea Dovizioso, solo 8° e chiamato ad una gara in rimonta, con Cal Crutchlow che scatterà davanti a lui, in settima posizione. Nonostante l'operazione, nonostante le condizioni avverse ed una pista in condizioni non proprio perfette, Dani Pedrosa riesce ad aggrapparsi alla terza fila, davanti a Danilo Petrucci, mentre delude Alex Rins, solo 11° davanti ad un buon Pol Espargaro, 12°.
Q1 - Sulla pista resa umida dalla pioggia, caduta nella mattinata italiana, i piloti si danno battaglia per accedere alla Q2, che assegnerà la pole position. Il primo tempo interessante, lo registra il primo pilota a passare sul traguardo, ovvero Danilo Petrucci, che porta la sua GP18 in 2'05"910, ma poco dopo è il malese Hazif Syharin ad abbassare il limite per 21 millesimi, in 2'05"889. Ma è solo il primo tentativo, i tempi, infatti sembrano abbassarsi, ma in molti, tra cui Petrucci, non migliorano, mentre Pol Espargaro riesce a sopravanzare il ternano della Pramac per 9/1000.
Sulla pista umida, va fuori dai giochi Karel Abraham, che cade e distrugge la sua moto e a 4' dalla fine, si torna in pista per gli ultimi due tentativi, con Scott Redding e Alvaro Bautista che sono i primi ad attaccare il tempo, ma, mentre il britannico non sembra in grado di migliorare il tempo di Syahrin, Bautista che è in linea per passare davanti a tutti, sbaglia la staccata in fondo al dritto e va lungo, buttando per aria un ottimo giro. Morbidelli, poco dopo migliora il suo tempo, portandosi a soli 121 millesimi dal miglior tempo, ma da dietro, come un uragano arriva Danilo Petrucci, che sul traguardo abbatte il tempo di Syharin in 2'05"245.
A 30" dalla fine, tutti sono in linea per prendere il secondo tempo, con Pol Espargaro che addirittura stampa un ultimo settore super e salta al primo posto, con meno di un decimo di vantaggio. Il primo a prendere bandiera è Nakagami, seguito dai colleghi rookies Morbidelli e Syharin, ma la sessione regala ancora un brivido, perché quando rientra Petrucci, sicuro di essere salvo, Rabat accende un casco rosso, tutti temono per il rider della Ducati, ma lo spagnolo rischia l'high-sides e Petrux può far festa. Nakagami è 13°, con Rabat che dopo aver fatto prendere un colpo a Petrucci, segue il giapponese con il 4° posto di sessione, che lo farà partire dal 14° posto in griglia. Smith è 5°, davanti agli esordienti Syharin e Morbidelli.
Q2 - Tutti in pista da subito in MotoGp, con Cal Crutchlow che è il primo a buttarsi in pista e lancia la battaglia, anche se poco dopo chiude il gas e lascia via libera a Rins, che spinge e sul traguardo passa in 2'05"260, dopo un finale tutto di traverso. Ma è Valentino Rossi che sfonda il muro del 2'05, infatti il suo tempo è di 2'04"528, ma quando Marquez passa sul traguardo il cronometro si ferma in 2'04"134, alle spalle dello spagnolo, vuoto quasi. Il catalano continua a spingere, ma finisce giù alla curva 14. Dopo il primo turno, dietro i primi due galli in guerra, terzo è Crutchlow, davanti a Zarco e un ottimo Iannone, mentre soffre Andrea Doviziso, solo 11°, davanti al solo Pol Espargaro.
A 5' dalla fine, tutti in pista, all'attacco del tempo con la soft, ad eccezione di Zarco, che punta sulle medie. Il primo ad attaccare il cronometro è Maverick Vinales, aggressivo tanto da segnare un super-T1, ma Marquez sulla sua strada fa di tutto per sporcargli il giro e infatti, sul traguardo è lontanissimo, mentre va un po' meglio a Zarco, 2° a 4 centesimi, ma è Rossi che accende un casco rosso da paura nel T1. Il gran giro lo tira fuori Lorenzo, in 2'04"294, mentre Valentino deve cedere al miglior tempo di Marquez, che viene abbattuto da Vinales, con Marquez che abbatte il muro del 2'04 e fa segnare un tempo assurdo, in 2'03"658, mentre va sotto investigazione Marc Marquez, che continua a martellare. Lorenzo è il primo a prendere bandiera 6°, con Rossi che va a chiudere con il 5° tempo, davanti anche a Crutchlow, Dovizioso, Pedrosa e Petrucci, che completa la Top10, davanti a Rins e Pol Espargaro. In prima fila, invece, partiranno Marc Marquez, Maverick Vinales e Andrea Iannone, che per 1/1000 beffa Johann Zarco, 4°.