Quella che andrà in scena nella mattinata italiana di domani, non sarà soltanto l'atto finale del terzo week-end del campionato di Formula 1 2018. No.
Lo è stato lo scorso anno, quando ci si attendeva che su un circuito come questo, ci si potesse attendere un ottimo risultato da chi aveva adottato una filosofia progettuale consona al layout di Shanghai, leggi Mercedes, attendendo invece le risposte su tracciati più consoni ad una progettazione antitetica, leggi Ferrari, come Australia e Bahrain.
Ma quest'anno, in cui la Rossa si è confermata prima a Melbourne e poi nel deserto di Sakhir, l'appuntamento cinese diventa qualcosa di diverso, qualcosa che può essere letto con una prospettiva più a lungo termine. Questo perché, per quanto l'autore consideri che un primo tendenziale "attendibile" possa essere tratto dopo le prime 4-5 gare, tra cui il week-end di Barcellona, l'appuntamento cinese rappresenta nel 2018 il primo circuito "pro-Mercedes".
E questo potrà dire già qualcosa, per Brackley e per Maranello, visto che una eventuale affermazione di una delle due vetture, potrebbe portare il campionato su un binario di conferma rispetto allo scorso anno, pur dovendo ammettere che sul giro secco si è perso uno scettro importante, oppure verso un qualcosa dalle più rosee aspettative.
Se infatti in qualifica la Mercedes non veniva battuta in Cina dal 2012, era dal 2006 che la Ferrari non piazzava una doppia prima fila in un back to back come quello in Bahrain e a Shanghai. Per un risultato del genere bisogna infatti tornare al Gran Premio degli Stati Uniti e a quello di Francia nell'ultima stagione di Schumacher, per trovare un risultato simile.
Ma torniamo ad oggi. In una qualifica in cui, su un circuito con molte curve in appoggio e con due rettilinei di cui uno lungo un chilometro, che l'anno scorso avrebbe fatto rabbrividire i Rossi al cospetto di una Mercedes in grado di produrre la stessa potenza di una centrale nucleare, la Ferrari ha mostrato i muscoli anche allo speed trap: 331 km/h di Vettel al cospetto dei 327 di Hamilton.
Sintomo quindi che la SF71H, evoluzione dell'ottimo progetto del 2017, sia stata migliorata nell'area aerodinamica, diminuendo il drag, ma senza pregiudicare l'assetto rake che tanti benefici ha portato su circuiti di un certo tipo, ma non solo. E' indubbio che dalle prestazioni che possiamo notare, qualcosa sia stato fatto anche a livello motoristico. O forse la nuova direttiva sull'olio ha penalizzato troppo il bottone magico Mercedes? Dovremmo propendere più per la prima ipotesi e quindi confermare la pole da mago di Hamilton in Australia, che qualche apprensione aveva generato a Maranello.
Nelle qualifiche di oggi si è potuto notare come l'equilibrio meccanico della SF71H fosse quasi perfetto. Pochissime se non inesistenti le sbavature di entrambi i piloti e le correzioni sul volante, così come in Bahrain.
Ma i punti si faranno domani. E se una settimana fa si era voluto intitolare l'articolo di introduzione alla gara araba come "Non succede ma se succede", probabilmente un risultato grandioso da parte delle Rosse potrebbe dire che la Ferrari c'è, anche su circuiti che fino allo scorso anno erano giustamente catalogati come più indicati per altre vetture. E se questo dovesse succedere, allora a Maranello non potranno più nascondersi.
E se così fosse, in Mercedes dovrebbero cominciare sin da subito a capire cosa fare, perché vorrebbe dire che la W09 non avrebbe rappresentato un upgrade rispetto alla fantastica W08, oppure che gli avversari sono avanti, e che bisogna mettere insieme tutta la potenza di fuoco in dote ad un team che sta monopolizzando la massima competizione dal 2014 in poi.
E lo scorso anno il team di Toto Wolff ci ha insegnato come siano capaci di "numeri" del genere, che gli hanno consentito di far girare il mondiale a loro favore dopo quelle due settimane di fabbrica tra il Gran Premio di Montecarlo e quello del Canada. E questo potrebbe innescare una contro-risposta, se nelle corde, da parte degli uomini in Rosso. Quello che però possiamo dire con certezza, e che poter anche solo pensare che domani Vettel possa anche solo accarezzare l'ipotesi di fare 3 su 3 in campionato, avrebbe fatto insorgere reazioni del tipo "ma cambia spacciatore!" per usare un eufemismo. E invece...
Per dare un pizzico di preview tecnica, domani la gara si giocherà soprattutto nel primo stint, al netto di piogge, Safety Car e chi più ne ha più ne metta, visto che gli alfieri della Mercedes hanno mostrato nel venerdì di prova come riuscissero ad essere efficaci con i compound soft e medium. E sarà importante capire se qualcuno azzarderà l'unica sosta, anche se le caratteristiche del tracciato imporrebbero almeno il doppio pit stop. Ma dopo quello che è successo una settimana fa, potremmo non sorprenderci più.
La gara di domani, dunque non sarà solo una vittoria o una sconfitta per qualcuno. Certo, applaudiremo il vincitore, chiunque esso sia, ma potrà fornire diverse indicazioni e presentare, chissà, già un primo bivio per la stagione.
Staremo a vedere. Un augurio di buona gara a tutti.