Imola al Max
Max Verstappen dopo la vittoria del GP.

Sicuramente non era quello che i tifosi Ferrari si aspettavano, ma alla fine i due piloti vestiti di rosso sono riusciti a fare il massimo per quello che è il potenziale della macchina.

Io ero lì, ad Imola, nell'Autodromo dedicato ad Enzo e Dino Ferrari, e chissà quanto sarebbe fiero il primo di Leclerc, che anche nei momenti più duri continua a giurare amore alla scuderia di Maranello.

È ovvio, però, che non si possa continuare così, soprattutto in qualifica. Proprio durante quest'ultime lo sconforto nell'autodromo era palpabile, per un'11° e 12° posizione che avevano abbattuto i sogni i tutti i ferraristi.

Al netto di tutto ciò la passione non è mancata. Già quando sono partito da Bologna si cominciavano ad intravedere bandiere e persone vestite di rosso. Padri e figli, gruppi di amici, coppie e soli. Tutti uniti da un'unica passione: la Formula 1.

Se molte volte ci lamentiamo delle infrastrutture e sugli stadi italiani, ma qui c'è invece da complimentarsi con tutta la città di Imola per l'organizzazione avuta per tutto il weekend.

Il problema più grande è stato sicuramente il caldo, che ha invece aiutato Vasseur e compagni perché la pioggia non avrebbe aiutato il team.

Il tifo non è mancato neanche per la grande star di questo fine settimana: Andrea Kimi Antonelli.

Il pilota originario di Imola è stato protagonista durante la driver parade di un momento con i tifosi sotto la Tosa. Il giovane talento della Mercedes ha guidato benissimo, riuscendo a tenere dietro di sé Hamilton per parecchi giri, salvo poi essere stato lasciato dalla sua monoposto. Finale amaro quindi, in quella che era la sua prima gara in casa.

Lato arancione, lato papaya, quindi McLaren, Norris riesce a tornare davanti al suo compagno di squadra Piastri, che sbaglia in partenza lasciandosi infilare da Max che poi è stato irraggiungibile.

Resto comunque fermamente convinto del fatto che l'australiano sia l'uomo sul quale Andrea Stella, TP della scuderia, debba puntare. Quest'anno ha raggiunto una maturità che non aveva gli scorsi anni, ma anche una costanza maggiore che per ora gli sta dando la prima posizione nel mondiale.

Mi ricorda quasi il primo Hamilton, che proprio in McLaren (al tempo di color argento) vinse il suo primo mondiale ma che sopratutto lo fece crescere mentalmente.

Lando sembra cedere proprio in questo. Quando è sotto pressione rischia di non essere all'altezza e andare a perdere delle occasioni importanti (l'anno scorso ci dà svariati esempi, come Spa).

Alla fine, però, vedere una gara dal vivo è sempre una grande emozione. Il suono dei motori, stringersi con gli sconosciuti dopo un sorpasso, esultare e piangere, emozionarsi, urlare. Tutto questo è amplificato quando sei lì.

Per non parlare dell'invasione di pista, perché non importa chi sia a trionfare, la passione dei tifosi sarà sempre fortissima.

Ora si va a Monaco, gara di casa del "predestinato" che l'anno scorso trionfò per la prima volta nel suo gran premio di casa. Quest'anno il futuro è incerto, sopratutto vedendo il comportamento della SF-25 in qualifica.

Si sa, nel principato il sabato è più importante della domenica, contando anche la grandezza di queste nuove vetture che rendono sempre più difficile fare sorpassi.

Appuntamento, quindi, a settimana prossima, sempre col piede sul gas.

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