Neanche il tempo di digerire la grande vittoria di Sebastian Vettel in quel del Bahrain, che il prossimo fine settimana si scenderà in pista nel fantastico tracciato di Shanghai, per il primo back to back di una stagione particolarmente lunga.
Una stagione che ha consegnato, nelle prime due gare del campionato, altrettante vittorie al tedesco della Ferrari, prima per un gioco di strategia particolarmente astuto in Australia e poi per la folle impresa nel deserto di Sakhir, in cui la Rossa numero 5 è riuscita ad imporsi con 40 giri su gomme Soft.
Si giunge dunque in uno dei Tilkodromi meglio riusciti all'architetto tedesco, un tracciato che mette insieme punti ad altissima velocità, curvoni in appoggio ad alta efficienza e punti in cui la trazione in uscita di curva è fondamentale. Interessanti i diversi punti di frenata, che potranno servire per ingaggiare duelli e manovre di sorpasso.
Un circuito dunque dove le possibilità di recuperare posizioni sono alte ma che allo stesso tempo "mette in crisi" i tecnici visto che il compromesso meccanico e aerodinamico da ricercare è molto sottile, una scelta più rivolta alle curve lente in entrambi gli ambiti pregiudicherebbe il tutto nelle curve veloci e viceversa.
Con le vetture di quest'anno, che hanno avuto un upgrade in termini di aderenza, le power unit saranno ancor più sollecitate, considerando che ogni giro verrà percorso a flat out per circa il 70% ad ogni tornata.
Dunque attenzione al consumo, visto che dai dati puramente teorici, non dovrebbero bastare i 105 kg di benzina (massimo consentito) per compiere l'intera gara, quindi potremmo vedere più di qualche pilota entrare in modalità fuel saving. A meno di qualche giro in regime di safety car, che farebbe respirare un po' le motorizzazioni, sarà interessante soprattutto l'intervento della componente elettrica della power unit.
Questo circuito, inoltre, potrà già dire qualcosa per il campionato. Se infatti le prime due vittorie della stagione sono state conquistate dalla Ferrari, dove tra l'altro si era imposta anche lo scorso anno, in Cina ci si attende un ritorno della Mercedes, il layout dovrebbe prediligere la filosofia progettuale della vettura anglo-tedesca.
In questo c'entra ovviamente anche la scelta delle gomme, la mescola più morbida che la Pirelli ha portato in Cina è la Ultrasoft, con la quale gli alfieri della Mercedes si erano trovati particolarmente bene in Australia. Sarà interessante, in sede di analisi post gara, vedere come questa mescola (che fa l'esordio sul circuito cinese) si comporterà nel primo stint della gara a macchina carica, considerato le importanti frenate e le curve in appoggio del secondo settore.
In casa Ferrari sono tutti coscienti di come le prime due vittorie della stagione siano venute più per questioni strategiche e di messa a punto della vettura piuttosto che per un valore intrinseco ben definito. Infatti, da Maranello continuano a conferire (giustamente) alla Mercedes il ruolo di favorita e di macchina da battere, ma gli stessi fanno sapere di come ci sia stato un miglioramento generalizzato della SF71H tra i primi due week-end.
Inoltre, il buon rendimento della Rossa messo in mostra sia in qualifica che in gara in Bahrain è stato dovuto ad un assetto molto rake, che ha consentito un'ottima gestione della gomma ed una gestione della trazione in uscita dalle curve lente particolarmente efficace, pregiudicando però un pizzico la penetrazione aerodinamica sui rettilinei, compensata con l'ottima spinta data dalla power unit di Maranello almeno in qualifica.
E' però indubbio che le caratteristiche del circuito di Shanghai obbligheranno più di qualche riflessione. I due rettilinei, soprattutto quello di oltre 1 km presente nel terzo settore, quanto farà pagare alla SF71H in termini di velocità di punta durante tutta la gara?
Questi i dubbi alla vigilia del Gran Premio della Cina.