Dopo il terzo posto all'esordio, Valentino Rossi si prepara all'assalto per il secondo appuntamento stagionale, sulla pista di Termas de Rio Hondo, in Argentina. Il Dottore con il circuito argentino ha sempre mostrato un buon feeling, due vittorie e due podi, unico fino ad ora sul circuito latino a raggiunger un tale risultato, figlio di un feeling davvero ottimo tra il centauro di Tavullia e la pista alle porte di Buenos Aires. 

Il Dottore ha iniziato bene la stagione, con un ottimo terzo posto in Qatar, che gli ha permesso di salire su quel podio che tanto ha fatto soffrire Rossi nella scorsa stagione. Un modo di iniziare il campionato davvero positivo, con il rider della Yamaha che spera di poter proseguire al meglio anche su una pista amica, come dimostra anche il risultato conseguito la scorsa stagione, figlia di una delle migliori gare della M1 nella passata stagione: "Buon lavoro in Qatar, anche nelle prove abbiamo migliorato giorno dopo giorno. Dopo l’ottimo punto di partenza, sulla carta qui siamo competitivi. Lo scorso anno e negli anni precedenti sono sempre stato veloce. Verificheremo le condizioni nuove. Nel 2017 questo fu il miglior weekend per il nostro team, ma la situazione ora è diversa: Honda e Ducati sono più forti e messe meglio rispetto alla scorsa stagione. Speriamo di essere competitivi“.

E proprio riguardo il circuito di Termas, il Dottore non riesce a dare una spiegazione al fatto che la M1 e lui riescano a girare così bene, nonostante non ci sia nulla di particolare che permetta questo connubio, forse il tutto è semplicemente figlio di un buon setup e di un adattamento migliore della Yamaha: "Non so cosa ci fa andare bene in Argentina. Semplicemente mi sono trovato bene dal primo anno, pista tecnica e fluida. Per me dipende anche dal matrimonio della gomma con l’asfalto e la moto“.

Negli scorsi giorni, Rossi aveva parlato molto della sua accademy e di come questa stia dando i frutti sperati, prima con Morbidelli e ora con Bagnaia, già assicurato alla Ducati per il 2019. Proprio da Morbidelli, Rossi si aspetta il meglio in questa stagione d'esordio, in cui l'italo-brasiliano dovrà solo apprendere: "Noi crediamo molto in Morbidelli, lo abbiamo visto crescere. Ha sempre avuto potenziale e talento. Non è un momento facile per arrivare in MotoGP, ci sono tante moto veloci, una decina di piloti forti che lottano per il podio. Lui deve solo imparare, dare il massimo e aspettare“.

Infine a Rossi son state poste due domande, una riguardante l'argomento doping nel motociclismo e una riguardante l'uso di uno psicologo durante i week-end di gara. Sull'argomento doping, tema in voga in questo fine settimana, il Dottore ha spiegato: "Pensando alla storia del motorsport, non siamo ad alto rischio di doping, almeno per il passato. Ma sono d’accordo, ci stiamo a fare più controlli“. Per quanto riguarda lo psicologo, il Dottore ha chiuso dicendo: "Non ho mai usato uno psicologo sportivo. Sta a ogni pilota, io sono molto anziano e quando ero più giovane non esistevano gli specialisti e ho dovuto fare tutto da solo“.