Stesso epilogo un anno dopo: è la Ferrari a trionfare nel primo Gran Premio della stagione in una gara che, dopo una prima metà abbastanza scialba in cui l'esito pareva già scontato, ha sorpreso tutti nella seconda fase, complice una Virtual Safety Car (diventata poi SC) che ha sparigliato le carte in tavola permettendo a Sebastian Vettel di conquistare una vittoria che al giro di boa sembrava già nelle mani di Hamilton. Non basta ovviamente una gara su 21 a definire le gerarchie di questo mondiale, ma in Australia c'è chi ha già messo le cose in chiaro e chi - invece - dovrà lavorare duramente per recuperare.

I TOP 

Sebastian Vettel - Non la miglior gara della sua vita a livello di prestazioni, ma il tedesco ha mostrato una solidità mentale e una lucidità fuori dal comune, proprio quella che lo scorso anno gli era mancata nei momenti decisivi del mondiale. Aiutato dalla fortuna e da una strategia Ferrari molto ben impostata, dopo la sosta ai box Seb è riuscito a trovarsi davanti ad un Hamilton padrone fino a quel momento: da quel momento non ha più sbagliato nulla, sfoderando quei tempi che aveva dimostrato di poter fare anche in qualifica, seppur a intermittenza, e tenendo dietro un inglese indiavolato ma impreciso e battuto nel primo uno contro uno stagionale.

Daniel Ricciardo - Un inizio di weekend difficile, con una penalità ingenua presa il Venerdì e un Sabato concluso praticamente dietro a tutti gli altri papabili al mondiale, escluso Bottas. L'australiano si conferma però un animale da rimonta, capace di recuperare posizioni in momenti dove altri restano imbottigliati: il circuito di casa lo esalta e se fosse durata altri 3-4 giri avrebbe potuto addirittura giocarsi il podio con Raikkonen e un Hamilton in crisi nel finale. In Red Bull si aspettava Verstappen, e invece i primi punti pesanti sono arrivati dai lui, ancora una volta.

Fernando Alonso - Il miglior piazzamento dei suoi 4 anni in McLaren: basterebbe questo a rendere l'idea del risultato ottenuto. Lo spagnolo si getta subito all'assalto della zona punti, la trova e la tiene con caparbietà al cospetto di vetture sicuramente più performanti della sua. Il motore Renault però fa il suo dovere e porta Nando fino al traguardo: lui dal canto suo tiene dietro Verstappen, non uno dei tanti e con una monoposto nettamente superiore. Il quinto posto, ringraziando anche il suicidio della Haas, rappresenta il trampolino di lancio di un pilota che vuole tornare ad occupare le posizioni che contano in classifica. 

I FLOP

Valtteri Bottas - E' lui la delusione del primo GP della stagione. Ingenuo nell'errore in qualifica, imbarazzante in gara: abulico, non dà mai l'impressione di poter ritornare in partita, né in partenza né dopo la Safety Car. Assurdo che una Mercedes passi 15 giri dietro la Renault di Hulkemberg e concluda con la McLaren di Vandoorne alle calcagna, ancora più assurdo se si pensa che senza il ritiro delle due Haas il finlandese avrebbe rischiato addirittura di uscire dalla zona punti. 

Max Verstappen - Ridimensionato. E' così che l'olandesino esce da Albert Park dopo una gara tra luci e (troppe) ombre. Infilato in partenza da Magnussen, si fa prendere dalla foga di recuperare e rischia il disastro al nono giro, quando alla curva 1 sbaglia in sovrasterzo e per poco non finisce in testacoda, rientrando in pista in ottava posizione. I ritiri di Magnussen e Grosjean gli permettono di recuperare due posizioni: ma il sesto posto non è certamente ciò che si aspettava alla vigilia. 

Team Haas&Force India. Il team americano spreca il miglior weekend della sua storia con due pitstop da codice penale. Forse una pistola difettosa, forse sfortuna, forse un errore umano: fatto sta che Grosjean e Magnussen si ritrovano a mandare all'aria un sesto e un quarto posto che avrebbero rappresentato qualcosa di storico. Dall'altra parte la Force India è passata dall'essere la quarta forza del mondiale ad annaspare nelle retrovie insieme a vetture che lo scorso anno prendevano decine di secondi da Ocon e Perez: in queste due settimane bisognerà lavorare duramente per recuperare il gap con le altre scuderie, in particolare Haas e Renault.