Comincia con una certezza la stagione maggiormente piena di interrogativi degli ultimi anni: in qualifica Lewis Hamilton è di un altro pianeta. Il britannico ha illuso tutti con un giro non perfetto nella prima tornata della Q3, che lo aveva visto praticamente appaiato a Vettel e Verstappen con meno di un decimo di differenza, per poi tirare fuori una prestazione mostruosa e prendersi la pole numero 73 in carriera: 1.21.164 e nuovo record della pista, nulla da aggiungere, solo da inchinarsi.
La prestazione monstre dell'inglese non permette però di misurare la vera distanza in qualifica tra le Mercedes e la Ferrari, sarebbe servito un riscontro umano per capirne di più, ma l'incidente di Bottas (che comincia malissimo quella che dovrebbe essere la stagione decisiva per la sua carriera) rimanda inevitabilmente tutto al Bahrein. Resta però una Rossa assolutamente competitiva dal punto di vista delle prestazioni: importante essersi lasciati dietro le due Red Bull, anche se avere Verstappen alle calcagna in griglia non sempre si è rivelato un vantaggio, e domani ci sarà la possibilità di insidiare Hamilton su due fronti.
Anche a Maranello però c'è qualcosa da rivedere: dopo una Q2 di altissimo livello, nell'ultima fase Vettel si è divorato un giro quasi perfetto quando Hamilton ancora navigava tra gli umani, per poi chiudere con un 1.21.838 all'ultima tornata che lascia un po' di amaro in bocca. Il tedesco finisce dietro al compagno di squadra Kimi Raikkonen, cosa accaduta abbastanza raramente negli ultimi tempi: merito sicuramente anche del finlandese, ispirato e capace di tenere dietro anche un Verstappen che sembrava poter ottenere di meglio alla vigilia. Visti i tempi della Mercedes non sarebbe comunque cambiato molto, ma c'è la sensazione che il tedesco potesse fare qualcosa di più.
In zona Red Bull, invece, è presto per parlare di ridimensionamento, ma è palese che dalle parti di Milton Keynes si aspettassero qualcosa di diverso: le prestazioni ci sono e la vettura lo ha dimostrato nel corso della qualifica, ma al momento di tirare fuori il tempo Verstappen si è trovato di nuovo dietro alle Ferrari, dopo un primo giro praticamente alla pari con Vettel e davanti a Raikkonen di due decimi. Sulla prestazione di Ricciardo rimangono ovviamente troppi punti interrogativi per dare un giudizio concreto: la penalità (ingenua per uno come lui) rimediata ieri ha compromesso fin dall'inizio il sabato dell'australiano, che dovrà partire dall'ottava posizione.
Certamente avere due come Bottas e Ricciardo in quarta e quinta fila gioverà allo spettacolo di domani: entrambi hanno il talento, le prestazioni e le motivazioni per riprendere subito il gruppo dei favoriti, ma per farlo ci sarà bisogno di battagliare con piloti tutt'altro che facili da superare. Renault e Haas hanno sorpreso tutti, e con gente come Hulkemberg, Sainz, Magnussen e Grosjean nelle prime file ci sarà da divertirsi. Sono piloti che hanno voglia di riscatto e di portare a casa punti e in una pista difficile dal punto di vista dei sorpassi, come può essere Albert Park, ci vorrà un bel pelo sullo stomaco per levarseli di torno.
Superati i primi dieci troviamo le due McLaren: aver terminato integre due manches di qualifica è già un passo avanti rispetto all'anno scorso e sia Alonso, sia Vandoorne, hanno dimostrato di saper rimontare posizioni pur con una vettura non eccellente. Le possibilità di arrivare a punti ci sono, bisognerà giocarsele bene e sperare che il motore Renault regga. Deludono invece le Williams e soprattutto le Force India, passate dall'essere la quarta forza del mondiale ad annaspare nei meandri della Q2: non siamo più abituati a vedere Perez e Ocon rispettivamente in 13° e 15° posizione. Ci vorrà una grande gara e una vettura nettamente più performante per portare a casa un buon risultato.
Appuntamento allora a domani mattina: alle 7 scatterà il primo GP della stagione.