Il prezzo pregiato del momento, in MotoGp è Johann Zarco e in molti sono pronti a far follie per portare il talento francese nel proprio team. Chi rischia di perderlo è però la Yamaha, che dopo aver rinnovato il contratto a Valentino Rossi e Maverick Vinales, ha già pronto il team 2019  ed in più non ha un team satellite pronto a supportare la casa di Iwata, che ha da poco perso l'importante apporto del team Tech3, passato alla KTM. Tutto ciò in virtù di un'offerta allettante da parte della casa austriaca, che ha messo a disposizione del team diretto da Hervè Poncharal un trattamento da ufficiale, sia nella fornitura della moto, sia negli sviluppi. 

A questo punto, in Lin Jarvis e in tutta la Yamaha, è sorta la paura che anche il talento francese possa legarsi direttamente al costruttore austriaco e così, in Qatar, è arrivata una prima offerta da parte di Lin Jarvis, managing director, che ha annunciato di essere pronto ad offrire al centauro di Cannes una M1 ufficiale all'interno di un team satellite della Yamaha. Un discorso simile a quello di Ducati con Pramac e Petrucci e della Honda, che offre a Cal Crutchlow e alla LCR una RC213V ufficiale. Un argomento che la casa di Iwata non aveva mai fatto, ma che ora è disposta a fare pur di tenere il fenomeno francese, Rookie of the Year 2017, che continua a sorprendere nonostante una M1 non proprio perfetta: "Cercheremo di tenerlo, perché lui è velocissimo".

Il problema, però, sorge dal momento in cui, Yamaha non dispone più di un team satellite, dato l'addio di Tech3. Proprio riguardo ciò, iniziano a circolare già i primi nomi, con Team Angel Nieto, Avintia Racing o Marc VDS che si potrebbero giocare l'accordo con la casa nipponica: "Purtroppo noi possiamo avere solo due moto nella squadra ufficiale ed abbiamo già sotto contratto Maverick e Valentino, quindi non abbiamo spazio. C'è però la possibilità di dare una moto ufficiale ad un terzo pilota e stiamo pensando a questa opportunità, ma prima di arrivare a quello dobbiamo avere una squadra satellite. Dobbiamo fare tutto step by step. Stiamo cercando una soluzione e stiamo lavorando dietro le quinte, quindi non posso dire niente, ma abbiamo l'intenzione di legarci ad un altro team di alto livello. Appena ci sarà qualcosa da comunicare, ve lo faremo sapere subito".

Jarvis è tornato sul delicato rapporto creatosi con Tech3, che ha rotto un accordo che durava da quasi 20 anni e che aveva portato entrambi ad una collaborazione ormai storica. Il manager britannico, però, ha anche aggiunto che la separazione non è giunta per colpa della Yamaha, bensì per il semplice fatto che l'offerta della KTM fosse più allettante: "Non credo che Hervé se ne sia andato perché non si sentiva supportato dalla Yamaha. Penso che avesse una fantastica offerta da un concorrente che aveva davvero bisogno di una squadra satellite, che coinvolge non solo le prestazioni della moto, ma anche questioni finanziarie e di stabilità".

Infine, quando gli è stato chiesto perché non è stata data una M1 ufficiale a Zarco da subito, Jarvis risponde che ciò non era previsto negli accordi: "Penso che si debba guardare al quadro più in grande e che non si possa dire che Hervé abbia deciso di lasciarci perché non aveva supporto da parte della Yamaha. E' vero che non abbiamo dato una moto ufficiale a Johann, ma abbiamo sempre rispettato la nostra politica ed i nostri contratti. E negli accordi con Hervé non c'era la fornitura di una moto ufficiale".

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