Non si può non scomodare l'ermetismo di Ungaretti per descrivere una situazione che, nonostante i cambiamenti radicali, si trascina da tre anni a questa parte. Stiamo parlando, ovviamente, della McLaren che, nella sessione mattutina di test, ha lasciato ancora una volta a piedi Fernando Alonso. Lo spagnolo, nelle interviste rilasciate nei giorni scorsi, è apparso sempre tranquillo, ma tre indizi o meglio tre soste non previste fanno una prova. C'è chi la chiama maledizione o errore di progettazione ma, al momento, l'unica cosa che fa rima (alquanto strana) è la Curva 7 del circuito di Barcellona, per due volte piazzola di sosta della monoposto di Woking: questa mattina e mercoledì.

Non esiste giorno che la McLaren non provochi l'esposizione della bandiera rossa. Il problema, ammesso che ce ne sia solo uno, risiede sempre nello stesso punto: la monoposto "papaya", infatti, ha accusato ancora una volta una perdita di olio in pista dall'impianto idraulico. Imbarazzante e preoccupante le frequenza con cui questa scena si sta ripetendo in Catalogna e, ormai, appare evidente che la McLaren abbia sbagliato completamente l'impianto di raffreddamento visto che ha uno snorkel del motore che è il più piccolo della Formula 1, privo delle orecchie aggiuntive che hanno tutti gli altri. 

Non è tutto perché analizzando i problemi accusati dalla monoposto di Alonso e Vandoorne si possono notare dei surriscaldamenti piuttosto anomali degli scarichi che, a loro volta, cuociono tutto ciò che gli si trovi accanto. Nella giornata di ieri c'era stato qualche piccolo miglioramento con i 149 giri completati da Vandoorne ma, quest'oggi, i difetti di progettazione sono tornati a manifestarsi e, al contrario di quanto detto da Alonso, c'è poco da star tranquilli in vista del primo Gran Premio della stagione. A pensare male, si sa, si fa peccato ma dalle parti della Toro Rosso, da quest'anno motorizzata Honda, solo sorrisi per Pierre Gasly e Brandon Hartley.

La monoposto di Faenza non ha accusato nessun problema fino ad ora ed è sembrata molto competitiva sia sul giro secco che sul passo gara. Infine, tornando al discorso motore Renault, c'è da dire che questo non ha mostrato alcun cedimento sulla Red Bull e la stessa Renault, avvalorando la tesi che il problema della McLaren sia la McLaren stessa. "Per quanto mi riguarda se il Gran Premio d’Australia fosse domani non ci sarebbe alcun problema". Sicuro Fernando?