E anche la Formula 1 si avvicina all'epilogo di questo pre-stagione 2018, anno in cui tutti si aspettano l'ennesimo assalto alla corona iridata della Mercedes. Intanto, tra i pretendenti al titolo, proprio la vettura di Brackley è quella che si nasconde maggiormente, come dimostrano i tempi dei due driver della casa tedesca, mentre chi piazza la zampata - cattiva e decisa - è Sebastian Vettel, che in un giorno, prima diventa il pilota più veloce di sempre al Montmelò, poi si trasforma in maratoneta, per completare 186 giri, in cui la Rossa dimostra piccoli sprazzi di quello che può essere il potenziale della SF71H.
Il tedesco abbatte letteralmente il muro dell'1.18 e anche ogni record del circuito catalano e fissa il miglior riferimento in 1'18"182, ottenuto con gomme HyperSoft. Il driver Ferrari, però, non cerca il miglior tempo in assetto da qualifica, ma lima progressivamente decimi dal cronometro in un lung-run, che si chiude proprio con questo tempo stratosferico. Una prova di forza, che però potrebbe non dimostrare il potenziale del Cavallino, perchè Vettel ha -si - staccato tutti con più di 1" di margine, ma nel giro veloce non ha registrato tutti parziali record, il che significa che la vettura ha margine di crescita. In più l'ex Red Bull si trasforma in maratone e intraprende una battaglia a distanza con Max Verstappen e la sua RB14 sul passo gara, con la vettura di Maranello nettamente più costante e capace di piazzare un importante 1’19”7 a fine test, mentre le prestazioni di Verstappen sono crollate nel finale e il suo giro finale è oltre l'1.22. 188 i giri totali di Vettel contro i 187 di Verstappen, veri stakanovisti di giornata, con l'olandese che non cerca mai la prestazione e il suo 1'19"842, ottenuto con gomme Soft, lo dimostra.
L'olandese prova, gira e mette sotto sforzo la Red Bull, nel tentativo di scoprire eventuali guai di affidabilità, ma la vettura anglo-austriaca fila per tutta la giornata e i giri percorsi dimostrano quanto sia efficace il lavoro svolto da Newey a soci a Milton Keynes. Restando ai top team, occhio ovviamente alla Mercedes, che non attacca mai il cronometro, anzi lascia stare l'obiettivo miglior tempo e mette insieme 181 giri, con Hamilton ottavo davanti a Bottas, entrambi con un tempo alto, ma ottenuto con gomme Medium. Ed è questo l'unico raffronto che si può fare, dato che a fine giornata Vettel gira in 1'19"7, mentre Hamilton è riuscito a mantenersi sull'1.19"5, anche se ci sarebbero tante variabili da considerare, come carburante a bordo e usura delle gomme stesse.
Tornando alla classifica, invece, sorprende l'arrampicata della Haas, portata in pista da Kevin Magnussen, che con gomme SuperSoft si piazza al secondo posto, con 1"2 di ritardo da Sebastian Vettel. 153 giri, ma soprattutto un dato che fa pensare, poichè sembra difficile che la Haas con una gomma più dura rispetto alla Ferrari, riesca a stare a poco più di 1" dalla SF71H, nonostante il motore 062Evo e un progetto - quello della VF 18 - nato bene, come ammesso dai piloti stessi.
Se c'è un progetto che è nato altrettanto bene, si chiama STR13. Il motore Honda non tradisce e la vettura di Faenza, spinta dal francese Pierre Gasly, vola a soli 3 millesimi dalla Haas, ma soprattutto copre ben 169 giri, impensabili fino a qualche mese fa. Il tempo di Gasly dà carica alla Toro Rosso, perchè il francese riesce anche a mettersi dietro le due Renault di Nico Hulkenberg e Carlos Sainz, che si alternano e mettono insieme 148 giri e non riescono a scendere nemmeno sotto il muro del 1'18"5, con Hulkenberg quarto in 1'18"675 e Sainz quinto a mezzo decimo dal compagno di team.
Giornata positiva anche per la McLaren, che può finalmente gioire, perchè Vandoorne mette insieme 151 giri e, nonostante il tempo non sia eccelso in 1'18"855, conclude la giornata senza grandi problemi, se non una piccola perdita d'olio, che toglie qualche minuto ai meccanici del team, ma per oggi nessuna rottura o bandiera rossa provocata. A questa mancanza rimedia Marcus Ericsson, con un’uscita alla curva 4 nel tardo pomeriggio, che insabbia la sua Sauber e costringe ad un po' di lavoro extra i meccanici, prima di ripartire per totalizzare 148giri in cui non impressiona affatto, poichè con gomme HyperSoft non fa meglio di 1'19"244.
Detto delle due Mercedes, è lotta aperta in casa Williams, dove Robert Kubica da terzo pilota, sta mettendo davvero in crisi i suoi compagni di team. Il polacco, che realizza il suo miglior tempo con gomme SuperSoft, chiude ad un decimo da Bottas, ma soprattutto con 6 decimi di vantaggio su Lance Stroll, che monta gomme UltraSoft. Il canadese soffre Kubica e la FW41 non aiuta, tant'è che il giovane driver chiude la classifica, dopo aver percorso 67 giri, 6 in meno di Kubica.