Dopo le modifiche apportate dal regolamento alle vetture, a partire dal 2017, i piloti sono tornati super e lo dimostrano guidando queste vetture che sembrano figlie dirette delle belve che dominavano la scena negli anni '70 e '80. In più, come in quegli anni, sono tornate di scena le gomme larghe e queste - soprattutto quando si parla delle mescole più morbide - permettono alla vettura di girare a velocità medie più alte, che sottopongono il fisico dei piloti ad un maggiore stress. 

I piloti, sono ormai degli atleti veri e propri, che riescono con la loro preparazione a sopportare ogni tipo di sollecitazione e, nonostante qualche team come la Mercedes faccia alternare i proprio piloti, alcuni sono dei veri maratoneti, che in una giornata di test sfondano facilmente il muro dei 150 giri, come Sebastian Vettel nel Day1 e Daniel Ricciardo nel Day2. L'aussie è risultato il più rapido ed ha coperto 165 giri, ovvero una distanza pari a circa tre gran premi, senza riscontrare a fine giornata alcun problema di tipo fisico e con una Red Bull che è sembrata super. 

Proprio questo spinge l'australiano ad essere fiducioso in vista del 2018, in cui la sua Red Bull vuole lottare ruota a ruota con Ferrari e Mercedes, che hanno a lungo monopolizzato la scena nella scorsa stagione. In più, il driver di Perth è ansioso di provare in gara le gomme HyperSoft, che ieri gli hanno permesso di volare e di stampare un giro record in cui ha davvero spremuto a tutta la sua RB14. Ed è durante i suoi tentativi veloci, che Ricciardo ha capito quanto impegnative siano queste monoposto, diventate ancora più cattive rispetto allo scorso anno: "La curva 9 è terribile! Di più non potevo andare, perché ero già in pieno il quel punto: ho avuto la sensazione che il mio collo si potesse staccare e finire in tribuna! Quando monti le Hypersoft devi solo avere fiducia, entrare in curva e tenere sempre giù, il grip ed il carico aerodinamico fanno il resto: davvero impressionante!”.