Come avrete avuto modo di intendere, l'inverno della Formula 1 è stato particolarmente ricco da un punto di vista politico e sportivo, pur avendo presentato il famoso "silenzio" che tipicamente accompagna i lavori di sviluppo tra una stagione e l'altra. Diritti Tv, braccio di ferro sui motori 2021, l'avanzata della Formula E, il cambio di motorista per Mclaren e Toro Rosso sono solo qualcuno dei temi che hanno arricchito i mesi da Abu Dhabi sino ad ora.

Uno degli argomenti più chiacchierati in questo momento, complice la prima tornata di test a Barcellona, riguarda proprio la scuderia di Franz Tost, la quale nel passaggio dalla motorizzazione Renault a quella Honda aveva fatto sorgere non pochi dubbi, vista la scarsa competitività della power unit nipponica nel fallimentare triennio precedente con Mclaren. Ma il team principal della scuderia di Faenza, è stato sempre convinto che l’accordo con una Casa ufficiale avrebbe consentito alla Toro Rosso di fare un salto di qualità, ed oggi quella chance c’è, vista la mancanza di problemi di affidabilità riscontrati nei tanti chilometri percorsi nella prima settimana di test ufficiali.

Toro Rosso Twitter

Molto interessante la lunga intervista rilasciata a Motorsport.com, in cui il team manager della scuderia satellite della Red Bull è andato anche un po' oltre rispetto alla semplice questione motoristica.

Non posso dire di essere sorpreso dall'affidabilità del motore Honda, perché avevamo, ed abbiamo, molta fiducia nel lavoro della Honda. Siamo convinti di avere a disposizione una power unit affidabile e anche con un’ottima performance. Se non ne fossimo stati convinti non avremmo deciso di collaborare con la Honda, e finora posso confermare che siamo molto contenti della scelta fatta. Lo scorso anno l’accordo è stato formalizzato con un certo ritardo rispetto alle tempistiche abituali, e ci sono stati molti addetti ai lavori che avevano previsto problemi di comunicazione tra noi e la Honda, ma abbiamo impostato un ottimo rapporto".

Possiamo anche dire tranquillamente che, questo famoso ritardo, in realtà potesse essere dovuto al fatto che Honda è riuscita a non avere problemi di affidabilità solo nell'ultima parte di stagione scorsa. 

"Ovviamente anche da parte della Toro Rosso ci siamo preparati al meglio in vista di questo nuovo ciclo, compresa la partecipazione a seminari mirati a capire il comportamento ed il modo di pensare della cultura giapponese, in modo da saper interpretare il più possibili le loro reazioni e regolarci di conseguenza. Abbiamo avuto un inverno molto impegnativo, con un sacco di test dinamici, il lavoro necessario per il nuovo cambio, e tanto altro. Fortunatamente la collaborazione con gli ingegneri Honda è stata molto buona”.

Ma il fulcro dell'intervista di Tost verte sul cambio di paradigma, tra l'essere un team cliente ed un team ufficiale, e nel 2018 sarà la prima volta per la scuderia di Faenza: “Una grande differenza! Ce ne siamo accorti quando il design della nuova monoposto è entrato nel vivo. Eravamo abituati a ricevere la power unit e a dover adattarci alle sue caratteristiche. Adesso è tutto diverso, ci sediamo intorno ad un tavolo con gli ingegneri della Honda e pensiamo a come ad esempio creare il serbatoio dell’olio, a come inserirlo nel telaio, a come ottimizzare l’installazione in funzione dell’aerodinamica, e tante altre possibilità come queste, che prima non avevamo. E i benefici che ne traiamo, dall’aerodinamica al resto, sono notevoli. Stiamo già pensando alla monoposto del 2019, grazie a delle idee che ci sono venute dialogando insieme. E' la prima volta che abbiamo questo lusso, avreste dovuto vedere i volti sorridenti degli ingegneri quando sono tornati dai test al banco prova del cambio agganciato alla power unit. Hanno proposto di cambiare delle mappature, e alla fine hanno trovato quello che cercavano. Prima era impossibile, ed è anche per questo che siamo strafelici di avere iniziato questa collaborazione con la Honda”.

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Appurato questo, le dichiarazioni dell'ex manager di Ralph Schumacher si sono spostate sugli argomenti caldi dei regolamenti sportivi e in particolare sulla decisione di portare solo tre power unit nel 2018 senza incorrere in penalità. Nel circus più di qualcuno è convinto che per la prossima stagione, i team avrebbero già messo in conto l'introduzione di una quarta motorizzazione con annessa penalità. Su questo, Tost si è così espresso: "Sì. Dobbiamo considerare che rispetto allo scorso anno il regolamento impone meno motori e più gare. Per quanto mi riguarda questo regolamento è una pazzia, se n'è parlato perché molta gente nel paddock voleva mantenere le quattro power unit, ma la Ferrari non ha accettato la modifica del regolamento, quindi dobbiamo accettarlo. Sarà cruciale capire quanta potenza si perderà con l’aumentare del chilometraggio, poi ci si adatterà di conseguenza”.

Tost poi gira il coltello nella piaga, circa la questione motori 2021 e sul Patto della Concordia, tema cruciale su cui si sta facendo braccio di ferro con Liberty Media: “La Formula 1 deve cambiare molto, non può continuare così. Ovviamente le squadre che stanno davanti, i top team, non vogliono cambiare nulla, e questa non è una novità in Formula 1. Ma se Liberty Media non interverrà, sono convinto che dopo il 2022 o il 2023 ci saranno dei bei problemi. Non c'è dubbio che dobbiamo aumentare lo spettacolo, basti pensare allo scorso Gran Premio di Abu Dhabi. Ci vuole più azione, aumentare il numero di team e piloti che possono ambire alla vittoria, ma se chiediamo ai top team ci sentiremo rispondere che ‘non vogliamo cambiare nulla’, ed è una sciocchezza. Dopo lo spettacolo c’è il problema dei costi, perché è una pazzia sentire di budget da 400 o 500 milioni di euro. Alla fine parliamo di una gara in cui un team schiera due monoposto, e si potrebbe fare con 80 o 100 milioni, lo stesso spettacolo! Se il sistema non cambierà ci saranno sempre le solite squadre a competere per la vittoria, e vediamo oggi che tra i tre top team e il più vicino degli inseguitori c’è un margine di un secondo e mezzo al giro. Credo che il pubblico oggi voglia assistere ad uno spettacolo emozionante, e tra le componenti dello show dovrebbe esserci un’imprevedibilità maggiore. Poi, aggiungo, abbiamo ormai uno spettacolo in cui non ci sono più imprevisti. Alcuni amici mi dicono ‘Ehi Franz, in passato almeno c’era qualche incidente, ora non più’”.

Ma a quanto pare, per dei correttivi, siamo già al limite di tempo: “Se si vuole cambiare qualcosa sul fronte power unit va fatto ora, perché se un nuovo Costruttore vuole entrare nel 2021 il tempo per prepararsi non è poi tanto. L'attuale propulsore dal punto di vista tecnologico è assolutamente il massimo che si possa pensare di ottenere oggi. Ma è troppo complicato e troppo costoso, e considerando che ormai siamo in questa situazione, l’unica strada percorribile sarebbe quella di bloccare gli sviluppi. Oggi per avviare una nuova squadra con un'infrastruttura allineata con quella dei team esistenti servono almeno 150 milioni, solo per costruire l'infrastruttura. Poi c’è il personale, e non parliamo di profili professionali che si trovano facilmente in giro”.

Così parlò Tost. Sui temi politici e di soldi, ormai è la solita trita e ritrita questione sulla quale ci siamo espressi più volte. Per il resto, attendiamo al varco del campionato la nuova Toro Rosso. Chissà se poi questo in futuro non possa diventare un banco di prova per la scuderia maggiore...