E’ stato il primo costruttore tedesco a scendere in pista in Formula E con un team ufficiale, dopo la proficua partnership commerciale della stagione precedente che ha portato la vittoria del titolo piloti di Lucas Di Grassi. Si è presentata in pompa magna nel nuovo avveniristico stabilimento dedicato al reparto elettrico del reparto motorsport, con l’intenzione di contendere il campionato ai rivali della Renault.
Stiamo parlando di Audi, che aveva posto molte ambizioni nel progetto FE-Tron 04, vettura con la quale il costruttore di Ingolstad voleva aprire la sua partecipazione alla competizione full electric, sulla quale ha fatto investimenti non proprio ordinari.
Ma al momento, complice la mancata affidabilità della vettura e qualche errore di troppo nella gestione del team, la classifica è impietosa. Daniel Abt è decimo a 12 punti, mentre il compagno campione in carica è ultimo a 0 punti. Per non parlare di quella a squadre, con Audi penultima a pari punti con la Dragon Racing, che nel pre-stagione ha fatto parlare più per le sue vicissitudini aziendali che per qualche aspettativa sportiva di rilievo.
Salvate il soldato Di Grassi, verrebbe da dire. Non ricordiamo, così su due piedi, una situazione in cui il campione in carica della categoria si ritrovi ultimo a zero punti nella stagione appena seguente, praticamente tagliato fuori dalla lotta mondiale.
A seguito dell’ePrix del Cile, il team manager della scuderia Allan McNish ha ammesso ad Autosport gli enormi problemi che stanno minando sicuramente il campionato, ma anche una certa sicurezza tecnica di un costruttore che ha un know how importante. Lo scozzese ha poi dovuto considerare anche le differenze tra le due macchine, visto che Abt è stato penalizzato da qualche contatto di troppo, mentre Di Grassi è attanagliato da continui problemi alla vettura: “E’ qualcosa che mi lascia confuso e senza una risposta, in quanto dall’altra parte del garage tutto funziona bene. Non sappiamo ancora se si sia trattato del medesimo problema che ha fermato Lucas a Marrakech. Lo scopriremo soltanto dopo aver analizzato il pezzo in fabbrica. È veramente frustrante. Eravamo convinti, dopo il Marocco, di aver trovato una soluzione ed invece torniamo nuovamente a casa a secco. Il fatto che la vettura sia tanto inaffidabile è davvero incredibile”.
Sembra dunque che le ambizioni di team e piloti siano un attimo da ridimensionare, salvo exploit a cominciare dalla prossima gara fino alla fine del campionato. Salterà qualcuno a Ingolstad?