L'ultimo giorno di test MotoGP in Thailandia ci ha regalato una Honda molto competitiva con Pedrosa primo, Crutchlow terzo e Marquez quarto. Il sei volte campione del mondo si è espresso così circa i passi avanti della casa giapponese: "Se guardate al pre-campionato del 2014, a metà giornata avevo sempre già finito. L'ultimo giorno in Malesia ricordo che alle 13 ho smesso e sono tornato in hotel a fare i bagagli, perché tutto andava per il meglio. Quest'anno siamo sempre più competitivi, ma non è facile. Abbiamo fatto 96 giri ieri e 97 oggi. Mi sento bene con la moto. Il tempo è più lento rispetto a quello di ieri, ma non abbiamo fatto il 'time attack', abbiamo continuato a lavorare cercando di capire anche la nuova carena ed altre piccole novità. Ora aspettiamo il Qatar, perché solitamente è una pista su cui facciamo più fatica".
Gli unici dubbi, per ora, riguardano il motore: "Qui e in Malesia abbiamo lavorato bene, ha detto Marc, ma ripeto ancora una volta che dobbiamo migliorare il carattere del motore. Non possiamo dimenticare che qui fa molto caldo e invece in Qatar di notte ci sarà molto più fresco. Lì capiremo il reale comportamento del motore, che in alcune aree mi sembra ancora troppo aggressivo. La cosa che mi rende felice comunque è che in fabbrica stanno lavorando bene e molto velocemente quest'anno". La decisione sembra pendere verso la seconda specifica: "Sicuramente lo proveremo anche in Qatar, ma quello è l'ultimo test, quindi dobbiamo prendere già una decisione sul motore per la stagione: è quello che abbiamo usato qui, l'ultima specifica che la Honda aveva portato in Malesia. La realtà la scopriremo solo arrivando a Jerez, ma comunque siamo migliorati e questa è la cosa più importante".
Marquez parla poi del nuovo forcellone in carbonio: "E' diverso. Stiamo cercando di analizzare i dati. E' da Valencia che stiamo facendo delle comparative, perché è un'esperienza nuova per la Honda. Ha alcuni aspetti positivi ed altri negativi, ma dobbiamo provarla su diversi circuiti per avere più dati e prendere una decisione giusta per il futuro, perché al momento non siamo ancora certi al 100%. La moto si muove un po' do più, ma c'è più grip. Però forse con la gomma usata la moto poi si muove un po' troppo. Dobbiamo trovare la strada giusta". Infine un'ultima battuta sui test e la voglia matta di cominciare la stagione: "Per me due test di due giorni sarebbero sufficienti! Mi piace fare i test, perché c'è tanto tempo per stare in moto, ma preferisco molto di più correre. Preferirei fare 20 gare e meno test. Alla fine, abbiamo provato molte cose, ma il primo giorno eravamo già abbastanza in forma. Mi sento pronto. Sicuramente in Qatar ne sapremo di più e magari mi lamenterò di qualcosa, perché ogni circuito è differente. Ma in Qatar sarà interessante vedere dove ci andremo a posizionare, perché di solito è uno dei circuiti che soffriamo di più".